Timothy Geithner
A pochi giorni dal voto per le Europee deflagra la bomba-Geithner. Le scottanti rivelazioni contenute nel libro “Stress Test” dell’ex segretario Usa del Tesoro fanno infatti esplicito riferimento ad un tentativo di rovesciare il Governo Berlusconi nel concitato autunno del 2011. La drammatica crisi economica aveva portato l’euro ad un passo dal baratro e fu in quell’occasione che alcuni funzionari europei avrebbero avvicinato il ministro Geithner, proponendo un piano per far cadere l’allora premier italiano. Berlusconi avrebbe opposto un secco rifiuto.
«Ad un certo punto, in quell’autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i presti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato», il passaggio-chiave di “Stress Test“. L’euro stava per saltare e decisivo sarebbe stato l’intervento di Draghi presidente della Bce.
Geithner ripercorre le tappe più salienti della crisi europea dal 2010 e, quando si sofferma sul 2011, scrive che a settembre di quell’anno venne invitato all’Ecofin in Polonia, e suggerì l’adozione di un piano come il Talf americano, cioè l’adozione di un muro di protezione finanziato dal governo e soprattutto dalla banca centrale, per impedire insieme il default dei paesi e delle banche. Venne quasi insultato. Gli americani, però, avrebbero ricevuto richieste per «fare pressioni sulla Merkel affinché fosse meno tirchia, o sugli italiani e spagnoli affinché fossero più responsabili». A questo punto sarebbe arrivata anche la proposta del piano per far cadere Berlusconi: «Parlammo al presidente Obama di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo farci coinvolgere in un complotto come quello. “Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani”, io dissi».
Berlusconi, almeno apparentemente, ha ribadito di «non essere per nulla sorpreso » dalle rivelazioni dell’ex ministro Usa. «Già nel giugno del 2011, quando ancora non era scoppiato l’imbroglio degli spread, il Presidente della Repubblica Napolitano riceveva Monti e Passera, come è stato scritto, per scegliere i responsabili di un nuovo governo tecnico». «Io – ricorda ancora l’ex premier – avevo la contezza che stesse accadendo qualcosa e avevo anche ad un certo punto ritenuto che ci fosse una precisa regia. Al G-20 di Cannes, addirittura, amici e colleghi di altri paesi mi dissero: ‘Ma hai deciso di dare le dimissioni? Perche’ sappiamo che tra una settimana ci sarà il governo Monti…’. E l’ha rivelato per esempio Zapatero in un suo libro che riguardava quel periodo». Poi, Berlusconi conferma di non aver avuto problemi con Obama quando precisa: «Io devo dire che Obama si comportò bene durante tutto il G20. Noi fummo chiamati dalla Merkel e Sarkozy a due riunioni in due giorni consecutivi e in queste riunioni si tentò di farmi accettare un intervento dal Fondo Monetario Internazionale. Io garantii che i nostri conti erano in ordine e non avevamo nessun bisogno di aiuti dall’esterno e rifiutai di accedere a questa offerta, che avrebbe significato colonizzare l’Italia come è stata colonizzata la Grecia, con la Troika». Però aggiunge anche che: «Questa è la mia rivincita. La conferma che nel 2011 c’è stato un Colpo di Stato». Segno che la ferita è ancora aperta.
Molto dura la reazione dei parlamentari di Forza Italia che chiedono a viva voce l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta urgente sulla vicenda. In particolare il capogruppo forzista alla Camera, Renato Brunetta, ha dichiarato: «Siamo francamente meravigliati che nessuna Procura della Repubblica abbia aperto un fascicolo dinanzi all’evidenza di un attentato contro la Costituzione dello Stato. Ma questo è un fascicolo che, se è una persona perbene, deve aprire anzitutto uno dei beneficiari ‘a sua insaputa’ di questo abuso. Matteo Renzi ci sei?». Poi prosegue dicendo: «Contro l’Italia nell’estate-autunno del 2011 si è consumato un delitto. La democrazia fu violata abbattendo un governo eletto dal popolo. Ci fu un complotto. Berlusconi, dopo aver resistito a mesi di pressioni, dovette abbandonare dinanzi alle minacce gravissime che avrebbero spazzato via il sistema economico italiano».
La portavoce Fi alla Camera, Mara Carfagna, sottolinea che dovrà essere compito del Parlamento «fare piena luce su quegli eventi anche attraverso l’istituzione di commissione di inchiesta ad hoc», mentre il presidente dei senatori di Forza Italia-Pdl, Paolo Romani parla di «gravissima conferma di quel che Silvio Berlusconi e tutta Forza Italia denunciano da anni…Un vero e proprio accerchiamento politico, istituzionale, economico e finanziario che con un colpo di mano sovvertì indebitamente la volontà popolare». «La verità viene sempre fuori. Fu un complotto a cacciare l’ultimo governo votato dagli italiani», scrive su Twitter Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi.
E la grande accusata, l’Ue?
«Geithner si è riferito a qualcuno altro, certamente non alle istituzioni Ue, non a Barroso, Van Rompuy o Rehn» che, in particolare a Cannes, «hanno difeso l’indipendenza dell’Italia» e «non volevano che andasse sotto amministrazione controllata, come invece chiedevano gli Usa», affermano qualificate fonti della Commissione Ue. Mentre il presidente della Commissione, Manuel Barroso, ribadisce: «L’Italia era vicinissima all’abisso e al G20 di Cannes alcuni tentarono di metterla sotto la supervisione del Fmi ma sarebbe stato un disastro e noi siamo stati quasi soli a dire che non doveva succedere».
Quanto al Governo in carica, piuttosto diplomatico il ministro degli Interni, Angelino Alfano, che si mostra possibilista sull’opportunità di istituire una Commissione d’inchiesta parlamentare: «Valuteremo il da farsi. Abbiamo assistito alla caduta del governo Berlusconi nel 2011 e l’abbiamo vissuta da protagonisti. Vedremo la proposta di Forza Italia, i contenuti precisi, e valuteremo il comportamento da tenere», ha detto il leader Ncd.
Gelido il commento del ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che afferma decisa: «Non ci tornerò sopra: è una questione che riguarda il passato». La Mogherini esclude di parlare del “complotto” ai danni di Silvio Berlusconi durante i colloqui che avrà con gli esponenti dell’amministrazione Obama. «L’Italia ha cambiato pagina, sta cambiando pagina. E non è utile tornare su questi eventi».
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