L’ultima sul caso Bibbiano è finalmente una buona notizia: oggi, quattro bambini che erano stati tolti alle famiglie naturali sono tornati a casa, su decisione della prima sezione del tribunale ordinario di Parma.
L’inchiesta Angeli e Demoni, l’indagine sui presunti illeciti nella gestione dei minori in affido nel comune emiliano, basato sulla manipolazione delle testimonianze dei bambini da parte di assistenti sociali e psicologi, riempie da un mese a questa parte le cronache di quotidiani e tv. Con non poche polemiche da parte di una parte politica, essendo coinvolti nell’inchiesta 3 sindaci, tutti appartenenti al Pd, oltre a decine persone tra politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una Onlus di Torino. Tra i reati contestati: frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Nell’inchiesta sono coinvolti svariati nuclei familiari più fragili, in carico ai servizi sociali, che hanno perso la potestà genitoriale dei propri figli, dati poi in affido ad altre famiglie del territorio.
La notizia dei bimbi della provincia di Reggio Emilia ‘strappati’ alla propria famiglia per essere affidati ad amici e conoscenti delle persone – assistenti sociali, psicologi e ginecologi – che hanno si sono ricavati un ruolo in questa triste e scandalosa vicenda richiama alla mente lo scandalo portato alla luce da Pablo Trincia con Veleno, che riporta una vicenda giudiziaria risalente alla fine degli anni Novanta, avvenuta in due paesi della Bassa Modenese. Una vicenda che ha distrutto intere famiglie: sedici bambini furono allontanati dai loro genitori, accusati di far parte di una setta di satanisti pedofili. In un post pubblicato recentemente da Pablo Trincia, l’autore dichiara che il Centro Hansel e Gretel di Torino, il cui responsabile, Claudio Foti, è stato attualmente arrestato per lo scandalo di Bibbiano, è lo stesso da cui provenivano le psicologhe che hanno interrogato i bambini di Veleno.
In quella che sembra la seconda terribile puntata di Veleno, si sa che l’inchiesta è partita dalla constatazione che, in un arco di tempo relativamente breve, i bambini allontanati dalle famiglie sono stati molto più numerosi rispetto a tutti gli altri territori della nazione. E’ emersa, così, dalle indagini e da ciò che si apprende dai giornali, una realtà a dir poco sconcertante: documenti falsi, relazioni stese ad hoc per fare apparire i genitori inadeguati e, in alcuni casi, disegni modificati con l’intento di far ritenere i piccoli vittime di abusi sessuali in famiglia.
Oggi, e’ quasi un mese da quando è stata resa pubblica l’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, iniziata circa un anno fa, dopo che la procura aveva notato “un aumento esponenziale anomalo delle segnalazioni di abusi sessuali su minori provenienti dal Servizio Sociale dell’Unione Comuni della Val d’Enza (un consorzio di comuni che condividono la gestione di molti servizi, ndr)”, e dei conseguenti provvedimenti di allontanamento dalle famiglie. Dalle intercettazioni autorizzate delle sedute con i minori, secondo il gip, emerge “un copione quasi sempre uguale a se stesso”. Ed è proprio sulle intercettazioni che si basa tutta l’accusa.
Oggi i primi quattro su oltre 70 minori allontanati dalle loro famiglie, tornano finalmente a casa. In uno di questi casi rientra in prima persona la direttrice dei servizi sociali, indagata in Angeli e Demoni, Federica Anghinolfi. Due bambini, infatti, dopo essere stati allontanati dal padre, sarebbero stati affidati all’ex compagna, che nel frattempo aveva una relazione con una donna che risulterebbe essere una conoscente della stessa direttrice. Da oltre un anno due dei tre figli erano stati strappati al padre che aveva perso anche la potestà genitoriale, dai servizi sociali della Val d’Enza.
Nel pomeriggio il blitz del vicepremier Matteo Salvini a Bibbiano. Il leader della Lega al quale i parenti dei piccoli hanno chiesto giustizia, ha parlato di 10 mila bambini tolti alle famiglie d’origine nella sola Emilia Romagna, annunciando entro agosto una commissione d’inchiesta – “ci sta lavorando la parlamentare Licia Ronzulli” – per fare luce su questo singolare quanto sconcertante fenomeno che la sinistra sta cercando di minimizzare essendo coinvolti nell’inchiesta diversi esponenti con tessera di partito.
”Non avrò pace fino a che l’ultimo bambino in Italia sottratto ingiustamente alle famiglie non tornerà a casa da mamma e papà”, ha detto Salvini, appellandosi a segnalare tutti i casi di affidi illeciti non ancora conosciuti. Per aggiungere: ”Temo che con la commissione di inchiesta, schifezze, falsità, truffe emergeranno in tante città italiane, in tante case famiglia italiane”.
“Conosco tante realtà cattoliche che trattano questi figli come se fossero i loro figli – ha puntualizzato ancora – che effettivamente vengono portati via da situazioni di degrado e violenza. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio”.
Infine un passaggio sulla condizione dell’infanzia nei villaggi attrezzati per rom. ”Ogni volta che vado a visitare un campo rom – dice Salvini – mi domando perché i tribunali dei minori non vadano nei campi rom a portare via quei bimbi. I servizi sociali sono implacabili con i genitori italiani che hanno perso il lavoro e hanno qualche problema a pagare le bollette, mentre per chi educa i figli al furto fin da quando hanno un anno è tutto normale così”.
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