La scuola elementare di una volta era piena di regole non soltanto comportamentali ma soprattutto da mandare a memoria. Si diceva infatti che era nozionistica e non preparava alla vita. Tra tabelline e grammatica, insegnava sì a far di conto e a costruire in modo corretto una frase; ma poi, nei problemi del quotidiano il ragazzino-adolescente-giovane rischiava di trovarsi completamente solo con argomenti al di sopra delle sue conoscenze.
Ad esempio sul tipo di rapporto tra il proprio padre ed una prostituta in strada, il bambino di 8 anni avrebbe sicuramente rischiato una brutta figura non avendo ancora dimestichezza sul tipo di lavoro delle passeggiatrici sui marciapiedi. Peggio ancora se invece della solita domanda “a chi vuoi più bene, a mamma o a papà?”, gli fosse stato chiesto: “chi uccideresti prima dei due”…..
Oggi, grazie alla solerzia di insegnanti che, pur non richiesti, hanno deciso di affrontare anche temi di un certo rilievo, c’è un evidente cambio di passo. Questa la considerazione che scaturisce se si vuole interpretare in senso positivo quanto accaduto in una terza elementare di Ivrea dove due maestre, quasi ai limiti del pensionamento, hanno sondato l’opinione dei propri alunni sull’argomento morte chiedendo di esplicitarlo in un tema scritto dal titolo: “Chi uccideresti per primo, tra tuo padre, tua madre e tuo fratello?”. Tanto, “cari bambini – hanno spiegato con zelo alla scolaresca – fatevene una ragione: prima o poi i vostri genitori moriranno”.
Impossibile non restare turbati da una traccia del genere. Per cui niente da stupirsi se quando i genitori dei bambini lo hanno scoperto è partito l’esposto in Procura.
Le due docenti, una di 58 e l’altra di 60 anni, sono state sospese dalla scuola elementare di Scarmagno, Come ha comunicato il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, si tratta di un provvedimento cautelativo in attesa che il provveditorato concluda il processo disciplinare nei loro confronti. Rischiano, e ci pare poco, di perdere il posto di lavoro.
Le due insegnanti erano state denunciate ai carabinieri della Compagnia di Ivrea dai genitori degli alunni e le indagini, coordinate dalla Procura, hanno portato alla luce episodi sconcertanti. Perché i temi su argomenti scabrosi, non certo alla portata di un bambino (c’è stato anche il sondaggio sull’atto d’amore dei propri genitori: se definirlo ‘bunga bunga’ o ‘ciupa ciupa’) non erano l’unica stranezza delle due signore: dai piccoli pretendevano anche massaggi al collo e alle spalle e, ancora, non paghe di queste ‘prodezze’, come ben documentato dalle telecamere di sorveglianza istallate all’uopo, lanciavano oggetti sulla scolaresca turbolenta.
Le indagini coordinate dal Pm Chiara Molinari avevano portato a chiedere l’archiviazione del caso. Secondo il Sostituto Procuratore si ravvisavano profili di carattere disciplinare e non penale. Ma i genitori, assistiti dall’avvocato Celere Spaziante, hanno presentato istanza di opposizione ed ora il Gip dovrà decidere se accogliere o respingere quanto chiesto dalla Procura.
Sono finiti da un pezzo i tempi delle bacchettate sulle mani e delle tirate d’orecchie che alcuni maestri non raggiungendo il risultato con i metodi tradizionali, riservavano agli alunni più indisciplinati e meno studiosi. Bei tempi, anche perché se le ‘pene corporali’ non erano contemplate nel regolamento scolastico bisogna ammettere che qualche risultato lo hanno dato in termini di rispetto delle regole e senso di educazione civica. Ma oggi, che tutto sembra essere semplificato dalla comunicazione mediatica, dal fatto che i bambini sono più spigliati, colloquiali, e che le metodologie scolastiche, in caso di necessità, si avvalgono del supporto di specialisti come psicologi, c’è qualche motivo per intraprendere iniziative come quelle nella scuola elementare di Scarmagno, se non la semplice depravazione di due persone che non hanno diritto di continuare a far parte del corpo insegnante ?
c
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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