Aveva 17 mesi la bimba di ivoriana morta ieri pomeriggio, dimenticata in auto per tre ore sotto il sole dai propri genitori.
Gioia era la sesta figlia di una coppia di cittadini italiani di origine ivoriana. I genitori si giustificano spiegando che il dramma è stato provocato da un tragico equivoco. La coppia era infatti convinta che gli altri 5 figli più grandi avessero la bimba in custodia, i fratelli invece pensavano che la piccola fosse con i genitori. Così Gioia abbandonata nell’auto parcheggiata sotto il sole nel giro di tre ore ha perso la vita e quando i genitori si sono accorti della tragedia era ormai troppo tardi.
L’autopsia richiesta dal magistrato stabilirà la causa del decesso, se per asfissia o ipertermia. Intanto è stata avviata un’indagine per omicidio colposo. Anche se è evidente che qualunque accertamento delle responsabilità e conseguente pena non potrà mai eguagliare l’enorme orrendo peso di una colpa che per sempre graverà sulle vite di padre e madre, dramma condiviso purtroppo anche altre coppie.
Catania 3 luglio 1998, un padre “dimentica” il suo bambino di 21 mesi in auto. Piacenza 4 giugno 2013, un altro bimbo “dimenticato” dal padre in auto sotto il sole. Sono solo due delle tante giornate nere di caldo opprimente che hanno causato la morte di bimbi dimenticati nell’abitacolo di un’auto arroventata dal sole. Bambini così ben sistemati nei loro seggiolini di sicurezza al punto che un genitore scorda la loro presenza. Si può solo immaginare l’immensa pena degli uni e degli altri, fisica dei bambini e morale dei familiari. Al di là dell’accertamento di cause e responsabilità, pure indispensabile, la cronaca parla di un dramma purtroppo non isolato e che con l’arrivo del caldo forse dovrebbe e potrebbe ricevere maggiore attenzione. Solo negli Usa le morti causate da queste tragiche distrazioni arrivano a 41 l’anno.
Eppure queste stragi da ”disattenzione” potrebbero essere scongiurate. Le nuove tecnologie oggi consentono di “salvare” la macchina. Luci, batterie, motore acceso ed esistono dispositivi auto ideati per ricordare al guidatore di stare più attento e non commettere errori fatali, soprattutto quando si trasportano anziani o bambini. Si tratta di strumenti tecnologici all’avanguardia acquistabili dal pubblico. Microfoni, sensori acustici e di movimento. Solo che sono poco pubblicizzati. Sorge spontanea una domanda: perché non si rendono questi strumenti di salvaguardia obbligatori per legge?
Vania Amitrano
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