Se n’è andata per sempre Patrizia Cocco, anni 49. Il suo nome dice sicuramente ben poco a chi legge. Ma è stata la prima persona, dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulle DAT (disposizioni anticipate di trattamento) , meglio conosciuta come biotestamento, a chiedere di staccare la spina. La prima a non dover chiedere a un giudice di decidere per lei. Sono bastati i suoi quattro “sì” davanti a testimoni, psicologo e ai medici che le chiedevano se volesse davvero rinunciare all’assistenza delle macchine per scegliere invece la sedazione palliativa profonda.
Patrizia che per cinque lunghi anni, dal 2012, ha combattuto la sua battaglia contro la sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è morta sabato scorso a Nuoro, stringendo la mano della sua mamma.
A riportare la notizia è ‘L’Unione Sarda’, spiegando che la donna era affetta dalla malattia dal 2012. A dicembre, scrive il quotidiano, quando è stata approvata la legge sul Biotestamento, ha potuto scegliere. Ieri i funerali nella chiesa di san Domenico Savio, nella sua città.
La legge sul Biotestamento è stata congedata dal Senato il 17 dicembre 2017, pubblicata in G.U. il 16 gennaio ed è entrata in vigore il 31 gennaio 2018.
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