Operazione tra Caserta, Latina e Milano: sigilli a quattro società, beni immobili e imprese agricole, tutti riconducibili al clan camorristico.Beni per quattro milioni di euro, tra società, terreni agricoli ed edifici: tutti riconducibili a un ex consigliere comunale di Forza Italia e a un imprenditore che sarebbero legati al clan camorristico dei Casalesi. E tutti posti sotto sequestro dalla Dia di Napoli, nel corso di una operazione iniziata questa mattina tra Caserta, Latina e Milano.
I sequestri sono stati disposti dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta del direttore della Dia, dopo le indagini economiche e patrimoniali condotte per mesi sui patrimoni che potrebbero essere stati illecitamente accumulati da esponenti di vario livello del clan camorristico.
In particolare, si tratta di aziende e beni intestati a Luigi Corvino o a suoi parenti stretti. Si tratta di quote della Medical campus srl di San Cipriano d’Aversa (Caserta), della società Casrib srl con sede legale a Caserta e uffici operativi a Casal di Principe, della Building immobiliare srl di Aversa, sempre nel casertano, dell’impresa ortofrutticola Corvino Luigi di Casal di Principe, dieci tra appartamenti e terreni, tre autoveicoli e 15 rapporti finanziari. Inoltre, un fabbricato con sette appartamenti e garage per un valore di 2 milioni di euro è stato sequestrato a Francesco Lampo.
Luigi Corvino è stato eletto nel 2007 consigliere comunale di Forza Italia a Casal di Principe ed è agli arresti domiciliari da quando è stato coinvolto nell’indagine denominata “Il principe e la (scheda) ballerina”, che il 6 dicembre 2011 ha portato all’arresto di 56 persone ed ha portato a processo l’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino.
Corvino, in cambio dei voti controllati dai clan, avrebbe promesso o assicurato appalti, forniture, ed anche assunzioni nel centro commerciale “Il Principe”, che poi non fu costruito e sul quale avevano interessi anche gli uomini della fazione Bidognetti dei Casalesi. Secondo gli inquirenti, a sua volta anche l’imprenditore Francesco Lampo, che almeno dall’anno 2000 sarebbe organico alla fazione Zagaria, sarebbe stato particolarmente attivo nella riscossione di tangenti e nel reinvestimento dei proventi illeciti, ed avrebbe fornito appoggio logistico agli affiliati e nascosto armi. Secondo quanto accertato dalle indagini, inoltre, insieme ad altri avrebbe imposto ai titolari e ai soci di una ditta edile che aveva ottenuto l’appalto per la costruzione di tre edifici ad Aversa (Caserta), a cedere in sub-appalto alla ditta da lui controllata, l’esecuzione dei lavori.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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