Nuova condanna a 23 anni per Alexander Boettcher, riconosciuto come membro della “banda dell’acido”, formata da Martina Levato e Andrea Magnani. Questi anni si andranno a sommare agli altri 14 dati a Boettcher per lo sfregio di Pietro Barbini.
Presente in Tribunale a Milano anche Stefano Savi, una delle vittime dell’associazione a delinquere. Lo studente, rimasto sfigurato, si era costituito parte civile. “Spero che non esca piu” ha detto, commentando la sentenza di Boettcher.
Martina Levato e Andrea Magnani erano già stati condannati con rito abbreviato, rispettivamente a 16 e 9 anni di reclusione, per l’aggressione a Savi e al fotografo Giuliano Carparelli.
Possiamo esprimere orgoglio e soddisfazione per avere osato sollevare l’accusa di associazione a delinquere -ha commentato il pm Musso–. Le sentenze sono arrivate nel giro di un anno e mezzo, siamo un esempio per tutta Italia di come si amministra la giustizia.
Data la gravità del reato, il giudice ha disposto a titolo provvisionale, un risarcimento di 60mila euro a testa per i genitori e il fratello di Savi, mentre al ragazzo, Boettcher dovrà pagare un milione e duecentomila euro. Certo, nulla potrà mai ridare a Stefano la vita che aveva e che rimarrà segnata per sempre.
Lui e Martina se la sono cercata, in questo momento non me la sento di perdonare, ha commentato lo studente all’uscita dal Tribunale.
Ad Antonio Margarito, che Martina aveva accusato di violenza sessuale, andranno 20mila euro, mentre il fotografo Giuliano Carparelli, più fortunato di Savi a schivare l’attacco con l’acido, riceverà una somma di 50mila euro. Infine all’Asl di Milano dovranno essere versati circa 45mila euro.
“Sono contento, alla fine si e’ dimostrato che c’era anche lui il giorno dell’agguato. Con Boettcher in aula c’e’ stato solo uno scambio di sguardi, nulla di piu’. Il mio futuro? Lo vedo roseo, anche se sara’ lunga: sono alla sedicesima operazione” ha risposto Savi ai giornalisti.
Boettcher, presente a tutte le udienze a suo carico parla di “sentenza già scritta”, annunciando che ricorrerà in appello. Intanto, il figlio di Alexander e Martina Levato si trova attualmente in una comunità, dove è possibile per i genitori fargli visita.
P.M.
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