Il terrorismo colpisce la Russia di Putin. A San Pietroburgo questa mattina un attentato alla metropolitana ha provocato 14 morti e decine di feriti. Ovviamente il bilancio è provvisorio mentre l’unica cosda certa è la matrice terroristica dell’attentato.
In mattinata un portavoce della Procura generale russa aveva prima parlato di attentato terroristico, ma poi è tornato sui suoi passi, dicendo che era troppo presto per avere certezze. In ogni caso, il gesto non è stato ancora rivendicato. Alcuni media hanno legato l’episodio alle proteste contro il governo delle settimane scorse, ma giornalisti e analisti indipendenti sembrano seguire piuttosto la pista che porta agli islamisti ceceni.
Lo scoppio è avvenuto in un vagone della linea numero 2 fra le stazioni di Sennaja Ploshchad e Tekhnologicheskij Institut, in pieno centro. Le prime foto pubblicate dalle agenzie di stampa mostrano il vagone squarciato dalla deflagrazione e corpi a terra. Altre foto e video circolati sui social network mostrano il deflusso dei passeggeri in una nube di fumo.
La commissione antiterrorismo della Russia ha stilato un primo bilancio: ci sarebbero nove morti, mentre nelle ore subito dopo l’esplosione l’agenzia TASS e le autorità di San Pietroburgo ne avevano contati dieci. I feriti sarebbero diverse decine.
È apparso subito molto probabile che l’esplosione fosse frutto di un gesto premeditato: in alcune foto si intravedono bulloni simili a quelli usati nella fabbricazione di bombe artigianali. L’agenzia Interfax aveva parlato di due ordigni contenenti 2-300 grammi di tritolo. In seguito le autorità hanno corretto il tiro: l’esplosione è stata una sola, nel tunnel fra le due stazioni, ma è stata ritrovata una seconda bomba inesplosa nella stazione di Ploshchad Vosstanija, sulla linea numero 1.
Non si è trattato di un attentato suicida: secondo fonti citate da Interfax, gli ordigni erano stati sistemati a bordo dei treni prima della loro partenza. “C’è stata solo un’esplosione”, racconta una fonte: “Nessun incendio, tutti i morti si trovavano dentro il vagone vicino al luogo dell’esplosione”.
Le autorità cittadine hanno chiuso l’intera rete metropolitana di San Pietroburgo – cinque linee, usate ogni giorno da circa due milioni di viaggiatori – e avvertito il presidente Vladimir Putin, che oggi era proprio a San Pietroburgo per incontrare il suo omologo bielorusso Alexander Lukaschenko.
“I motivi al momento non sono chiari, non escludiamo nessuna pista”, ha riferito Dmitri Peskov, il portavoce di Putin: “Né quella criminale, né quella terroristica”.
Negli anni successivi alla dissoluzione dell’URSS, in Russia si sono verificati diversi attentati da parte di militanti ceceni. Nel 2010 due donne si fecero esplodere nella metropolitana di Mosca. Allora le vittime furono 38.
F.M.R.
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