Una volta si diceva “fatti la fama e vivi di rendita”. Non è così per i ristoranti che accanto ai pareri positivi che li premiano anche con il massimo delle stelle, possono registrare l’impressione di qualcuno che non ha gradito il menu, o il servizio o la location. In questo caso, è normale, il punteggio del locale più risentirne.
Poiché è un dato di fatto che la reputazione e il passaparola sui social e siti di recensioni sono ormai diventati essenziali – una recente indagine sull’Internazionale dichiara che su uno dei principali concorrenti di TripAdvisor un aumento di una stella significa un aumento delle entrate del 5-9% – nasce Boost, un pilota automatico creato su misura per ristoratori e restaurant manager impegnati a offrire il meglio ai loro clienti. Con Boost, i ristoratori non dovranno più preoccuparsi di generare il passaparola. Gli amanti della cucina, fotografi, influencer, blogger che condividono contenuti gastronomici sui social network e sono seguiti da centinaia di migliaia di seguaci sono ormai considerati alla stregua di veri e propri media come quotidiani, settimanali, tv, etc., ma con un vantaggio: il loro pubblico è costituito da persone che condividono gli stessi interessi e passioni dell’influencer. Di conseguenza, il messaggio raggiunge un target molto più specifico, interessato, e risulta estremamente più efficace.
Aderendo a Boost il ristorante o locale non deve pensare più a nulla: gli influencer andranno da lui automaticamente. Non c’è bisogno di installare nessuna app né di utilizzare degli specifici device. Il ristoratore, affiancato dal team di Boost, crea la migliore proposta per attrarre gli influencer; dopodiché Boost si occupa di inviare l’invito agli influencer più adatti, e che naturalmente abbiano un notevole numero di follower reali ed interessati ai loro contenuti.
Per fare un esempio, in una città come Milano in Boost si contano influencer che hanno complessivamente oltre i 10 milioni di followers. L’invito viene gestito successivamente dal locale come una normale prenotazione. Boost, a differenza delle agenzie tradizionali di settore, offre un flusso continuo di influencer ogni mese, garantendo una rotazione per ottimizzare la visibilità del locale.
Ma cosa spinge un influencer a pubblicizzare un ristorante? La principale motivazione è proprio quella di offrire contenuti di qualità per la sua community, facendola così crescere. Le opportunità sono ormai innumerevoli: blogger, instagrammer, vlogger, youtuber e influencer multirete, i quali creano e condividono tutti questi tipi di contenuti sui vari social network, dando vita a milioni di interazioni in ogni momento.
“Una collaborazione tra ristoratore e influencer è un vantaggio per entrambi. Il ristoratore guadagna reputazione e visibilità costante e ha concrete opportunità di allargare la propria clientela. L’influencer viene ospitato nel locale per una food experience da condividere tramite contenuti interessanti per la propria community, che crescerà e lo seguirà con maggiore coinvolgimento”, sottolinea unanota di Boost, un progetto di Modeltag, società creata da una gruppo di giovani italiani under 30 e operativa in Italia e Francia.
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