In Gran Bretagna i favorevoli alla permanenza nella UE sono tornati in vantaggio rispetto ai sostenitori del Brexit.
A sostenerlo sono i sondaggi usciti oggi, i primi dopo l’omicidio della deputata Jo Cox, che ha provocato un’ondata nazionale di choc e indignazione, e la sospensione per 48 ore della campagna referendaria.
Lo studio di Survation assegna al Remain ben tre punti di vantaggio sul Leave, 45% contro 42%. Più prudente la stima di YouGov, pubblicata dal Sunday Times: gli anti-Brexit avrebbero il 44%, un punto in più del 43% dei pro-Brexit, mentre il sondaggio Opinium citato dall’Observer – l’edizione domenicale del Guardian – vede favorevoli e contrari in pareggio, 44% a testa.
Secondo Sky, la media nazionale dei sondaggi vede Leave ancora in vantaggio, ma di un solo punto nei confronti di Remain, segno di una rimonta da parte dei filo-UE. In ogni caso è un’inversione di tendenza: prima dell’omicidio l’ascesa degli euroscettici sembrava inarrestabile.
La campagna referendaria è ripresa ieri sulle colonne del Sunday Telegraph, che ha pubblicato due interviste a esponenti di punta degli schieramenti contrapposti: il premier David Cameron per Remain, il ministro della Giustizia Michael Gove per Leave.
L’uomo di Downing Street parla apertamente di “scelta esistenziale” che non lascia l’opzione di “tornare indietro”, e mette in guardia contro la visione del futuro di Nigel Farage, leader del partito euroscettico UKIP e del fronte pro-Brexit: visione che “divide invece di unire, e pone dubbi su chi ha una visione diversa”.
Secondo Gove, uscire dalla UE “non provocherà una recessione”, e quella messa in atto dal fronte opposto sarebbe solo una campagna allarmistica. Ma oggi lo schieramento pro-Brexit ha perso un pezzo eccellente: la baronessa Sayeeda Warsi – ex copresidente del Partito Conservatore, ex ministro degli da sempre voce euroscettica della Camera dei Lord, passata nello schieramento opposto.
Per spiegare la sua decisione, lady Warsi, che ha origini pakistane, ha denunciato i messaggi di “odio e xenofobia” diffusi nel fronte del Leave. In un’intervista alla BBC, la baronessa – la prima donna musulmana eletta alla Camera dei Lord – ha detto di sentirsi ancora “istintivamente euroscettica”, ma di non poter più sopportare di sentire discorsi del genere dai suoi alleati: “Cosa ascoltiamo ogni giorno?”, ha detto: “Che arrivano i migranti, che arrivano gli stupratori, che arrivano i Turchi”. Posizioni espresse – ci tiene a ricordarlo – non solo dagli esponenti meno politicamente corretti come Farage, ma anche da chi ha una reputazione più “presentabile”, come il ministro Gove.
F.M.R.
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