L’Unione Europea ha offerto una tregua alla May prorogando di sei mesi l’uscita della Gran Bretagna. Otto ore di lavori, tante ce ne sono volute ai 27 capi di stato e di governo Ue, al vertice straordinario, per dare sei mesi di nuovo ossigeno a Theresa May e permetterle così di cercare una maggioranza per l’Accordo di divorzio a Westminster, evitando lo sfacelo di una separazione traumatica, che secondo il vecchio calendario si sarebbe consumata domani. Infatti dopo che Westminster ha bocciato per ben tre volte l’accordo di divorzio, il governo britannico aveva chiesto ai Ventisette di rinviare nuovamente Brexit nella speranza di evitare una uscita disordinata dall’Unione e guadagnare tempo per chiarire la confusa situazione politica inglese.
Ma la concessiome di nuovo tempo ha creato divisioni tra i Ventisette Stati dell’UE. Infatti, se da una parte la Germania avrebbe preferito una proroga più lunga, fino al 31 dicembre 2019 o addirittura fino al 31 marzo 2020, la Francia, ha, invece, puntato i piedi per il timore che la permanenza del paese nell’Unione potesse “inquinare” i lavori comunitari.
“La scadenza del 31 ottobre ci protegge” poiché “è una data chiave, prima dell’insediamento della prossima Commissione europea”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. L’Italia ha sostenuto la linea della Cancelliera tedesca Angela Merkel. “Siamo favorevoli a una proroga, ovviamente non può essere di un mese o due, ma più lunga”, è stata la posizione del premier Giuseppe Conte, che ha inteso,così tutelare l’ampia comunità italiana nel Regno Unito unitamente all’ingente interscambio commerciale italo-britannico.
La condizione posta dall’Unione per ottenere la proroga è la partecipazione della Gran Bretagna alle elezioni Europee, per evitare di trovarsi catapultata fuori dal blocco senza un accordo, il primo giugno.”Non buttate via questo tempo”, ha ammonito il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, rivolgendosi ai Comuni “che ora hanno la partita nelle loro mani”, e che grazie all’elemento di flessibilità introdotto nella proroga, potrebbero uscire a stretto giro, mettendo fine alla coabitazione forzata con l’Ue.
La May, dopo aver apprezzato la flessibilità mostrata dall’UE ribadisce la volontà di “uscire” il prima possibile: “Voglio che il Regno Unito lasci l’UE il prima possibile” ha detto la premier. Ora dobbiamo lavorare tutti per ottenere la maggioranza in Parlamento e per dare seguito al risultato del referendum. Se l’accordo sarà approvato nelle prime tre settimane di maggio, il Regno Unito potrà lasciare l’ Ue l’ 1 giugno”. La May spinge per riuscire a trovare un accordo evitando,così, il pericoloso giro di boa delle prossime elezioni europee del 23-26 maggio.
AGMC
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