Le buche sull’asfalto rappresentano un pericolo concreto sia per gli automobilisti, che possono vedere danneggiata la loro vettura, ma soprattutto per motociclisti e ciclisti soggetti a cadute potenzialmente mortali. A Roma questo è ormai un problema cronico, che si trascina da anni, dovuto ad una manutenzione sempre più inadeguata grazie anche ai criteri di assegnazione delle gare che privilegiano l’aggiudicazione dell’appalto sulla base del prezzo più contenuto. Che spesso, si può dire tranquillamente mai, ha corrisposto ad un miglior servizio alla città e al cittadino. La situazione con l’amministrazione Raggi è diventata addirittura insopportabile tanto che il Campidoglio è stato sommerso da una valanga di richieste di risarcimento di cittadini – automobilisti, motociclisti e pedoni- che chiedono di essere risarciti per danni ai propri veicoli e/o personali. Ma ancora più grave è stato l’incremento degli incidenti mortali sulle due ruote. Per citarne uno solo, il caso di Elena Aubry, la 25enne morta a causa delle buche sulla via Ostiense, la cui mamma aveva lanciato l’iniziativa di colorare con la vernice spray fosforescente buche, dossi, e disastri vari delle strade di Roma, in modo da renderli visibili, di giorno e di notte, e quindi più facilmente evitabili.
Negli ultimi giorni allo scandalo buche si è aggiunto un altro scandalo provocato da un esposto del Codacons, che ha portato all’apertura di un’inchiesta della Procura di Roma, con le indagini che sono state affidate alla Guardia di Finanza.
L’INDAGINE DELLA GDF – Secondo le evidenze raccolte dal Codacons, infatti, i soldi delle multe ai romani sono finiti per finanziare altre voci di spesa come arredi per uffici, cancelleria per la polizia locale, musei e generi alimentari. Attualmente si indaga per falso, con il sospetto che i fondi per la lotta alla piaga delle buche vengano investiti in altre voci di spesa, ma il quadro accusatorio potrebbe cambiare. Nel fascicolo di inchiesta si parla inoltre di impropria manutenzione del manto stradale, con interventi di scarsa qualità (e verifiche con controllori compiacenti), e di lavori che pur essendo stati previsti dalle voci di spesa, non sono mai stati effettivamente realizzati.
Se la situazione delle strade romane continua quindi ad essere preoccupante, sempre più florido è invece il bilancio derivante dai soldi incassati con le multe che ogni anno si fa sempre più corposo: secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, nei primi sei mesi dell’anno, gli agenti della Municipale hanno registrato 1 milione e 100mila infrazioni (il 10% in più rispetto allo stesso periodo del 2018) ed i verbali per la sosta selvaggia sono cresciuti del 40%, passando dalle 286.287 multe dell’anno scorso agli attuali 401.407.
L’esposto del Codacons è scattato dopo una richiesta di accesso agli atti per verificare le voci di spesa dei vari municipi alla quale, a quanto si apprende, alcuni Municipi avrebbero risposto negativamente rifiutando l’accesso ai documenti.
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