Sembra non destare al momento particolare preoccupazione il problema del lavoro. A novembre 2018 infatti, secondo quanto rilevato dall’Istat il tasso di disoccupazione nel nostro Paese è sceso al 10,5% , in calo di 0,1 punti percentuali da ottobre e di 0,5 punti da novembre 2017. I disoccupati comunque restano 2 milioni 735 mila.
“Torna a calare – osserva ancora l’istituto di statistica – dopo due mesi di crescita, la stima delle persone in cerca di occupazione (-0,9%, pari a -25 mila unità). Il calo si concentra prevalentemente tra le donne ed è compensato dall’aumento del tasso di inattività, al 34,3% (+0,1 punti percentuali).
Il tasso di disoccupazione giovanile, a novembre 2018, scende al 31,6%. La flessione, nella fascia di età 15-24 anni, è di 0,6 punti percentuali da ottobre e di 1,5 punti da novembre 2017.
Ma il trend sostanzialmente positivo nell’Eurozona degli ultimi mesi evidenzia come il fenomeno sia equamente distribuito sul territorio europeo, il tasso di disoccupazione della zona euro è stato del 7,9% a novembre 2018, in calo rispetto all’8 % di ottobre.
Secondo l’Eurostat, a novembre, erano disoccupati 16.491 milioni di uomini e donne tra i Ventotto, di cui 13.040 milioni nell’area strettamente UE.
Rimandata nel frattempo di un mese la possibile conclusione della vicenda Pernigotti, è stato infatti spostato di 30 giorni il termine relativo alla richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per i 100 dipendenti di Novi Ligure. La decisione è stata presa al termine del confronto di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico “per dare la possibilità al consulente incaricato” – spiega l’azienda – di valutare concretamente le proposte finora pervenute”. Le Parti torneranno a incontrarsi martedì 5 febbraio. Un rinvio che non soddisfa i lavoratori, in sciopero e presidio permanente dallo scorso 6 novembre, che rinnovano l’appello alla proprietà turca perché ceda il marchio, ipotesi auspicata anche da sindacati e istituzioni locali.
Il destino della storica azienda dolciaria, e dei suoi cento dipendenti, resta dunque appeso ad un filo. “E’ ridicolo che la proprietà abbia mandato al tavolo i suoi avvocati. Il confronto deve essere con I Toksoz”, afferma Luca Patelli, portavoce dei lavoratori che restano senza stipendio. “Per noi si fa sempre più difficile – conclude – ma stringiamo i denti e andiamo avanti”.
E.R.
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