Sembra non esserci mai fine al vortice di notizie riguardanti il pallone nostrano che sconfinano nella cronaca nera: stavolta, a guadagnarsi le luci dei riflettori è il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, fresco di arresto al carcere di Buoncammino, insieme al sindaco di Quartu S.Elena, Mauro Contini, e all’assessore ai Lavori Pubblici, anch’egli di Quartu, Stefano Lilliu. Il sindaco, comunque, colpito da malore, è stato prontamente trasferito in ospedale.
Il capo d’imputazione? Tentato peculato e falso ideologico relativo alla costruzione del nuovo impianto del Cagliari, l’Is Arenas. Piuttosto inquietante l’immagine di Cellino come tratteggiata dall’ordinanza di custodia cautelare del gip: “Ha spiccate capacità delinquenziali” e sarebbe “capace di qualsiasi genere di sotterfugi pur di raggiungere i propri scopi”, alcuni dei passaggi del documento che riporta la trascrizione di intercettazioni telefoniche in cui Cellino parlava con il presidente della Lazio, Lotito, cui avrebbe detto di “di aver fatto lo stadio in estate perché in questo modo Questura e Prefettura, rientrando dalle vacanze” lo avrebbero trovato “già finito”. Ma c’è di più: infatti, il presidente dei rossoblù avrebbe spiegato al collega biancoceleste di aver presentato un progetto con le caratteristiche di “struttura amovibile al solo scopo di non dover chiedere i titoli edilizi”, una “dimostrazione evidente – sottolinea il Gip nell’ordinanza – della totale mancanza del senso di legalità e del rispetto delle istituzioni”. Ne sarebbero seguite utili “dritte” fornite al presidente laziale, interessato, a sua volta, alla realizzazione di un proprio impianto, su come aggirare le lungaggini burocratiche: “Te lo garantisco io – dice il patron rossoblù – anche perchè ti faccio dare un’autorizzazione di struttura amovibile, senza concessione, hai capito qual è il mio gioco? Io non sono dovuto andare in concessione, ho avuto un’autorizzazione a montarlo, perchè essendo tutto in acciaio e tecnicamente, teoricamente è amovibile, ma non lo è, Claudio, perché è un casino”. E poi: “In attesa di avere la concessione per lo stadio pseudo definitivo chiedo l’autorizzazione triennale di struttura temporanea amovibile, come quella che ho fatto io, e non va in concessione, te la danno in 30 giorni e ti fai uno stadio così. E poi lo sai che il temporaneo in Italia è sempre definitivo, vero?”.
In realtà, l’arresto, operato a seguito di un blitz dalla Guardia Forestale ieri mattina, non deve sorprendere più di tanto: infatti, già il 29 novembre erano finiti in carcere due dirigenti del comune di Quartu, Pierpaolo Gessa e Andrea Masala, mentre l’imprenditore Antonio Grussu aveva evitato le manette solo per la concessione dei domiciliari. In particolare, il Sig. Gessa avrebbe affermato, nel corso dell’interrogatorio tenutosi il 5 dicembre, di aver ricevuto telefonate di Cellino anche in piena notte dal contenuto intimidatorio ( “Me l’avrebbe fatta pagare personalmente”).
Una bruttissima storia, dunque, che getta ulteriore discredito su un ambiente che non avrebbe certo bisogno di ulteriori pagine nere. Intanto, si registrano le prime reazioni di solidarietà verso Cellino da parte della società da lui presieduta: “Dirigenti, collaboratori, tecnici e calciatori in questi momenti così difficili sono vicini al loro presidente, Massimo Cellino. Fiduciosi nell’operato dalla magistratura, siamo certi che l’inchiesta dimostrerà l’estraneità del presidente ai fatti a lui contestati. Nessuno più di noi può garantire la certezza della correttezza, dell’onestà e delle capacità di Massimo Cellino. in questo momento ci sentiamo di dire solo un’altra cosa: FORZA PRESIDENTE, NOI SIAMO CON TE”, si legge in un comunicato diramato sul sito del Cagliari, mentre il legale del presidente ha affermato che “Dall’ordinanza si evince l’estraneità del presidente Cellino ai fatti contestati. È molto in forma e combattivo. Mi ha detto di raccomandare alla squadra di vincere le prossime partite”. A (molto parziale) consolazione per Cellino, è arrivato il deposito della sentenza del Tar sardo che ha accolto il suo ricorso contro il provvedimento con cui il Prefetto disponeva il rinvio di Cagliari-Roma del 23 settembre, poi data vinta per 0-3 ai giallorossi a tavolino. Si rigiocherà? Non è detto: ora il Prefetto potrà ricorrere al Consiglio di Stato per cui se non lo inoltrerà nei termini o il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del Tar, il Cagliari potrebbe rivolgersi alla giustizia sportiva per chiedere la ripetizione del match. Una partita che si presenta ancora molto lunga.
D.P.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy