La Cannabis sarebbe in grado di guarire il cancro: prima di correre a prepararvi quella che in gergo viene chiamata ‘canna’, vi chiedo di leggere il resto dell’articolo. Se il verbo al condizionale, infatti, è d’obbligo quando non vi sia la verifica dell’informazione, in questo caso è stato usato per dire che l’ipotesi della canapa taumaturgica nel caso della malattia che alla base ha una mutazione genetica che sconvolge la/le cellula/e, è soltanto una bufala. Una delle tante, l’ultima in ordine di arrivo in un campo così delicato dove tanti malati sono ‘appesi’ alla scoperta più sensazionale che possa dare loro speranza di una vita più lunga.
Dall’omeopatia ai cristalli energetici, dalle diete alla psiche, la carrellata delle terapie anti-cancro alternative a quelle ufficiali, che viaggiano ora anche sul web, è molto ricca e con tendenza ad aumentare le offerte diverse dalle cure ‘classiche’. L’ultimo caso è quello di prodotti con composti ricavati dalla cannabis, che sarebbero in grado di far guarire dal cancro, bloccandone la crescita o inducendo al suicidio solo le cellule malate.
A segnalarlo è la Food and drug administration (Fda), l’agenzia Usa che regola i farmaci, che ha mandato 4 lettere di avvertimento ad altrettante aziende americane che li vendevano illegalmente su internet. Si tratta di circa 25 prodotti, pubblicizzati su siti e social media come terapie efficaci principalmente per il cancro, oltre che per l’Alzheimer e altre gravi malattie. Gli slogan usati sono: “Combatte il cancro e le cellule tumorali”, “Spinge le cellule cancerose a suicidarsi senza uccidere le altre”, “Ha proprietà anti-proliferative che bloccano la crescita di alcuni tipi di tumori”.
Come spiega sul suo sito l’Fda, è allarmante la proliferazione di prodotti venduti per trattare o curare malattie gravi come il cancro. In questo caso si tratta di sostanze che contengono cannibidiolo (cbd), un componente della marijuana, non approvato dall’Fda per nessun farmaco. Il cannabidiolo lo si può trovare in vendita in molti formati, dalle gocce alle capsule, dagli sciroppi al te, fino a lozioni e pomate. In realtà “un derivato della cannabis, il tetracannibinolo, da poco tempo si usa, anche in Italia, come farmaco approvato per i dolori non troppo forti del cancro e il controllo della nausea da chemioterapia. Ma è poco adoperato negli ospedali, perché ha effetti limitati. Esistono farmaci più potenti ed efficaci in questo senso”, precisa Francesco Cognetti, primario di Oncologia medica all’Istituto nazionale Regina Elena di Roma per lo studio dei tumori. Senz’altro “non c’è invece alcun effetto scientificamente dimostrato della cannabis nel ridurre o curare i tumori. Questo tipo di affermazioni sono false“, aggiunge. Come tante altre ce ne sono state in passato.
I trattamenti ‘bufale’ per il cancro sono una ‘moda’ dalle radici antiche. “C’è una vasta serie di episodi dagli anni ’60, ma sono mode appunto. Si tratta di un fenomeno però sotterraneo, i pazienti non ce lo dicono. Di solito affiancano la cura alternativa a quella ‘ufficiale’. Ma qualsiasi altro preparato, anche quelli ‘naturali’, possono interagire negativamente e ridurre gli effetti dei farmaci antitumorali”, conclude l’oncologo.
A.B.
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