Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio
La sconfitta, o meglio, la mancata trionfale vittoria su Renzi brucia e lascia profonde ferite nel M5S.All’indomani del responso elettorale, all’interno del MoVimento è iniziata una specie di regolamentro di conti che potrebbe portare a nuovi strappi e, probabilmente, anche a nuove uscite dal gruppo dei parlamentari che siedono a Montecitorio, ma non è escluso anche il cambio di casacca per alcune new entry di Bruxelles.
Nel MoVimento, comunque, la tensione resta alta e l’invito ad ingoiare Maalox non fa sorridere molti.
Grillo non parla. Casaleggio sbotta e dà dei “sabotatori“ a quei pentastellati che hanno diffuso un documento di cui nessuno, pare, fosse a conoscenza. E dal contenuto fortemente critico nei confronti dei vertici del M5S e dell’intera impostazione strategica da questi scelta. La base si agita e s’interroga. Ad aggravare i motivi di contrasto anche l’incontro e l’annunciata alleanza con gli euroscettici di Farage.
La goccia che sta facendo traboccare il malconcio vaso Cinquestelle è, dunque, un report che lo staff della comunicazione ha presentato ai deputati del MoVimento: “I nostri parlamentari non sono ancora percepiti come affidabili. Mancano di umiltà e a volte sono percepiti come saccenti. Se non si ha una soluzione a un problema, non lo si può denunciare“, il primo, durissimo, affondo che i responsabili della comunicazione alla Camera del M5S hanno mosso ai colleghi.
“Se si decide di voler raggiungere il 51% – spiegano i responsabili della comunicazione – allora bisogna adeguare il messaggio e far ricorso a strumenti appropriati (tv in primis)”. Una chiara stoccata alla decisione di Grillo e Casaleggio di limitare le apparizioni televisive.
Anche lo sbandierato slogan “Vinciamo Noi” finisce sul banco degli imputati perchè “una vittoria percepita come sicura potrebbe aver demotivato qualcuno dei nostri che non è andato a votare“.
Anche i toni “urlati” che hanno contraddistinto l’intera campagna elettorale di Grillo non escono immuni da censure: “Gli italiani hanno dimostrato di aver bisogno di affidarsi a un uomo forte, fattore che ciclicamente torna nella storia, da Mussolini a Berlusconi. E Renzi ha saputo trasmettere serenità“.
Il tutto aggravato dalla circostanza che questo report sarebbe stato diffuso senza che nessuno, almeno tra i senatori del MoVimento e gli stessi membri dello staff comunicazione di Palazzo Madama, sapesse alcunchè. A far le spese di questo che, per gli ortodossi del M5S, è un autentico atto di diserzione potrebbe essere, non a caso, Nicola Biondo, capo della comunicazione alla Camera.
Nicola Biondo, capo della comincazione del M5S alla Camera
Ma i malumori, non si esauriscono certo all’episodio dell’improvvida “soffiata”: molti pentastellati, anche ortodossi, criticano ormai apertamente l’ipotesi di alleanza con l’Ukip di Nigel Farage, dopo l’incontro di Bruxelles tra il leader degli indipendentisti britannici e Grillo.
“Se sui temi non c’è condivisione, non può esserci alcun affiancamento all’Ukip. Per ora ci stiamo limitando a capire di che si tratta. Vogliamo conoscerli bene. Se si dovesse trattare di un movimento realmente xenofobo o di estrema destra un’ipotesi di alleanza si escluderebbe da sè. Esattamente come per il Front National”, sostiene, ma non è certo l’unico a farlo, l’eurodeputato Daniela Aiuto. E, comunque, sarà la rete e non i due guru a decidere. Su questo son tutti concordi.
Alessandro Di Battista, si limita da parte sua ad ammettere che “certi errori sono stati commessi“.
E Beppe Grillo? Dopo la sortita a Bruxelles e il successivo video in cui preconizzava l’arrivo di un “forte vento” a spazzar via Schulz il capogruppo dei socialisti al parlamento europeo e candidato alla presidenza, sembrava aver ripreso la consueta baldanza. Queste ultime vicende interne e i non esaltanti riscontri avuti circa il dialogo con Farage devono aver convinto l’ex comico ad una pausa di riflessione.
“C’è chi ha chieso le mie dimissioni. Ma il tempo è dalla nostra parte“. Questa l’unica frase di Grillo comparsa sul suo blog.
La quiete prima della tempesta? Presto per dirlo.
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