“ Quanto accaduto è qualcosa di ignobile. Volevamo solo presentare la storia di questo ragazzo, che tra l’altro è il responsabile del settore disabilità del nostro movimento,. Volevamo aiutarlo a realizzare il suo sogno di acquistare una “carrozzina” per partecipare alla prossima maratona di New York. Non volevamo assolutamente parlare di politica”. E’ la voce dispiaciuta e risentita del segretario di CasaPound Italia (CpI), Simone di Stefano su un fatto accaduto a Pesaro di cui si è reso responsabile i sindaco renziano Matteo Ricci.
Scelgonews ha voluto sentirlo oggi su una vicenda che ha dell’incredibile. Claudio Palmulli, ventottenne romano tetraplegico dalla nascita, atleta paralimpico che gira l’Italia per presentare il suo libro e raccogliere così i fondi per acquistare una handbike con la quale coronare un sogno: correre la maratona di New York, è suo malgrado diventato la vittima di una criminale arroganza di cui francamente lui, e con lui gli italiani che rispettano sofferenza e diversità, avrebbero volentieri fatto a meno. Una storia di coraggio e riscatto come ce ne sono tante, ma non per Claudio, che paga lo scotto di essere un militante di CasaPound, cosa che evidentemente il Partito Democratico non gli perdona.
Succede così che a Pesaro, dove al giovane scrittore che doveva presentare il suo libro “Il Vento sulle Braccia”, il prossimo 16 dicembre, il giovane e rampante sindaco Matteo Ricci, di fede renziana, ha negato l’utilizzo di una sala circoscrizionale: nonostante l’iter per accedere alla richiesta fosse stato corretto e nei tempi, il diniego non ha tardato ad arrivare.
A svelarlo è stato lo stesso primo cittadino::
“Chi discrimina etnie, religioni e fomenta l’odio non deve avere a disposizione delle sale pubbliche: basta con le ambiguità giuridiche”.
E pensare che Claudio questo libro lo ha scritto soprattutto per aiutare gli altri: tra le note biografiche si intreccia infatti il suo impegno solidale a favore dei malati di distrofia muscolare, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, e per il riconoscimento dei diritti elementari dei disabili. Problemi e drammi che non possono e non devono conoscere barriere o limiti. Questi evidentemente esistono a torto solo nella mente di chi nella politica della faziosità stupida e senza senso trova ragioni valide per sostenere comportamenti più che incivili, barbari.
“E’ proprio da questa mia filosofia di vita che è scaturita la voglia di lottare ogni giorno per far sì che i diritti dei diversamente abili siano riconosciuti e rispettati. Non faccio ciò solo per me…”
questo l’incipit de “Il Vento sulle Braccia”: dove il sindaco di Pesaro, bontà sua, ha voluto leggere ‘discriminazione e odio’.
Fortunatamente per Claudio, il suo tour per l’Italia è sempre stato accolto da numerosissime attestazioni di stima, tranne questo spiacevole incidente.
Sulla vicenda Simone Di Stefano è intervenuto subito scrivendo un tweet :«Matteo Ricci sei ridicolo, vergognati!», perché Palmulli ha tenuto a ricordare che il suo libro «non parla né di politica né di CasaPound». «Al sindaco – ha aggiunto l’atleta – appena ci sarà occasione ne darò una copia perché legga. Almeno si fa un po’ di cultura!».
A Di Stefano abbiamo anche chiesto se ha avuto modo di chiarirsi con il sindaco:
“ Nella maniera più assoluta, non posso di certo confrontarmi con una persona che non ci considera neanche esseri umani e per il quale non abbiamo diritto né all’esistenza né alla parola, come ci ha dimostrato con le sue azioni. E pensare che in un tweet il sindaco di Pesaro aveva scritto: “Libertà, uguaglianza, tolleranza, sono i nostri valori”.
“I nostri di chi?”, polemizza il segretario di CasaPound. “Non certo i tuoi, caro Ricci”
Benedetta Ferrari
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