Il riferimento è al gancetto di reggiseno indossato da Meredith Kercher quando venne uccisa. Sarebbe questo il “crollo” della prova regina a carico di Raffaele Sollecito secondo il suo difensore, l’avvocato Giulia Bongiorno. ”Credo che oggi ci sia stata una approfondita e inequivocabile analisi del Dna – ha detto la Bongiorno – sul gancetto di reggiseno (attribuito dalla scientifica al suo assistito e alla vittima ma il risultato e’ stato ritenuto non attendibile dai periti – ndr). L’unico elemento per il quale Sollecito e’ stato condannato”.
Il legale ha quindi sottolineato che la parola ”contaminazione” e’ stata ripetuta piu’ volte dai periti. ”Finche’ l’ha detto la difesa – ha sostenuto – si poteva pensare a una tesi di parte mentre oggi e’ stata documentata dai periti. Abbiamo assistito a dei fotogrammi dai quali si evince in modo chiarissimo che i guanti con i quali e’ stato preso il gancetto di reggiseno erano sporchi. Non sono parole o giudizi. Sono fotografie che attestano quella contaminazione della quale la difesa parla da anni. Peccato che la perizia sia stata fatta solo oggi perche’ noi la chiedevano da tantissimo tempo”. Bongiorno ha quindi detto che Sollecito ”e’ abbastanza incredulo”. ”Perche’ queste nostre tesi – ha spiegato il legale – le abbiamo piu’ volte sottoposte in primo grado ai giudici ma non sono state ritenute degne di un approfondimento. Raffaele ha quindi sottolineato oggi con noi che e’ una ‘roba’ talmente evidente da non capire perche’ non e’ stato fatto prima”. Il gancetto del reggiseno indossato da Meredith Kercher quando venne uccisa venne toccato con un guanto ”sporco” dagli operatori della polizia scientifica secondo i periti della Corte d’assise d’appello di Perugia. Lo hanno sostenuto loro stessi riferendo ai giudici i risultati dei loro accertamenti. Gli esperti hanno mostrato il filmato delle operazioni di repertazione. Immagini analizzate ”fotogramma per fotogramma” ha sostenuto il professor Stefano Conti. ”Ci sono una serie di circostanze – ha aggiunto – che non corrispondono a protocolli e procedure”. In particolare dal filmato della repertazione emerge – secondo i periti – ”il segno di un guanto sporco che ha toccato il gancetto”.
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