Arriva oggi il primo grande cambiamento nel catasto italiano. Agenzia delle Entrate ha deciso infatti di rendere disponibile la superficie catastale nelle visure delle unità immobiliari censite nelle categorie dei Gruppi A, B e C.
Di fatto, si aggiunge il numero dei metri quadrati dell’unità al numero dei vani, un dato “finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici”, come si legge in una nota diffusa proprio da Agenzia. Una novità che vuole semplificare “la vita ai proprietari di 57 milioni di immobili”, perché consente di conoscere “direttamente in visura anche la superficie ai fini TARI, per consentire ai cittadini di verificare con facilità i dati utilizzati dai Comuni ai fini del controllo della tassa rifiuti”.
“Oltre ai dati identificativi dell’immobile – si legge ancora – e ai dati di classamento, da oggi sarà riportata direttamente in visura anche la superficie catastale, calcolata come stabilito dal Dpr n. 138/1998. Per gli stessi immobili sarà, inoltre, riportata la superficie ai fini TARI che, per le sole destinazioni abitative, non tiene conto di balconi, terrazzi e altre aree scoperte di pertinenza”.
Ciascun proprietario, dunque, avrà a portata di mano anche questa informazione “fornita dall’Agenzia delle Entrate ai Comuni grazie ai flussi di interscambio dati già attivi. In caso di incoerenza tra la planimetria conservata agli atti del catasto e la superficie calcolata, i cittadini interessati potranno inviare le proprie osservazioni, attraverso il sito dell’Agenzia, e contribuire quindi a migliorare la qualità delle banche dati”.
“La novità, che arriva al termine di un periodo di sperimentazione che ha coinvolto gli uffici provinciali – Territorio di Brindisi, Foggia e Ravenna, lascia al momento fuori, in attesa delle opportune verifiche nell’ambito delle attività di allineamento delle banche dati, gli immobili che presentano un dato di superficie ‘incoerente’”.
Quanto agli immobili non dotati di planimetria “che risalgono – spiega ancora la nota – per lo più alla prima fase di censimento del Catasto edilizio urbano e sono di conseguenza privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale”.
Si tratta della prima innovazione nel sistema introdotta da quando il premier Renzi ha deciso di stralciare, momentaneamente la più complessa e incisiva riforma dell’intero sistema del catasto. Il Governo ha infatti deciso di rimandare la nuova classificazione degli immobili – da numero di vani a metri quadrati – alla luce delle simulazioni di impatto delle imposte che gli inquilini avrebbero dovuto pagare con il nuovo metodo. Di base, la riforma non è saltata, ma solo rinviata.
Probabilmente, l’esecutivo dovrà tenere conto anche della contingenza delle difficoltà che le famiglie italiane ancora incontrano a causa della crisi. A fotografare i contraccolpi che le famiglie incontrano è l’Istat: l’11,7% del totale, infatti, è in difficoltà nel sostenere le spese dell’abitazione e si sono trovate, almeno una volta nel corso del 2014, in arretrato con il pagamento del mutuo o dell’affitto. Secondo i rilievi dell’istituto, il 10,2% delle famiglie si è trovata in ritardo con i pagamenti delle bollette per le utenze domestiche.
Mentre tra le famiglie in affitto, il 16,9% si è trovata in arretrato con il pagamento. Infine, il 6,3% delle famiglie con il mutuo da pagare si è trovato infine in arretrato con la rata. Il motivo di fondo dei ritardi è associato nettamente all’onerosità delle spese stesse e, in particolare, alla loro incidenza sul reddito disponibile.
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