Arrestato alle 2 della scorsa notte dalla sezione Catturandi della Squadra Mobile di Catania il noto boss Giovanni Arena, nato il 9 agosto 1956, inserito nella lista dei trenta ricercati più pericolosi del Paese.
Legato alla cosca guidata da Nitto Santa Paola e latitante da 18 anni, da quando nel 1993 fu emessa la sentenza di condanna all’ergastolo per l’omicidio di Maurizio Romeo appartenente al clan dell’omonima famiglia, sulla testa di Arena pendono anche le accuse di associazione mafiosa, detenzione di armi e traffico di stupefacenti. Nel 2005 nei suoi confronti fu emesso un ordine di cattura internazionale ai fini dell’estradizione ma il boss ha ammesso al momento della cattura di questa notte di non aver mai lasciato l’ Italia negli ultimi vent’anni. Non solo, Arena non avrebbe mai lasciato l’appartamento in cui viveva, al sesto piano di uno stabile che sorge a pochi metri di distanza dal ‘palazzo di cemento ’, nel quartiere Librino: la centrale dello spaccio da lui direttamente controllato. Due piani più su, l’appartamento dove vive il figlio Antonino. Il boss era nascosto dietro un letto a ponte. “Questa volta siete stati bravi”,avrebbe detto agli uomini della Polizia che lo hanno scovato.
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