Dall’oceano Pacifico ai porti orientali. I cavallucci marini, quei simpatici e strani pesciolini adorati dai bambini, per colpa dell’uomo sono ormai una specie in via d’estinzione. A riportarlo è la Cities (Convention on International Trade in Endangered Species), organizzazione che si occupa della protezione delle specie in pericolo. Ma la denuncia non è servita a fermare la pesca.
Migliaia e migliaia di esemplari vengono pescati e stipati in sacchi destinati poi a diventare ”medicinali” per la cura delle disfunzioni erettili dell’uomo cinese. Quella pillola blu proveniente dal mare sta costando però l’estinzione della specie. Ogni anno più di 35 milioni di cavallucci vengono uccisi per soddisfare i capricci stupidi dell’uomo.
I cavallucci marini però non sono le uniche vittime della medicina che l’Oriente sfrutta a ‘beneficio’ dell’uomo. Altre specie a forte pericolo di estinzione e tra queste la tigre che viene uccisa perché si pensa che le sue ossa e gli organi sessuali maschili siano in grado di rafforzare le prestazioni dell’uomo. Pratica che sta vedendo in questi ultimi tempi il rimpiazzo con un’altra specie: il leone.
In Sud Africa, ce ne sono circa 5000 negli allevamenti, mentre 2000 vivono liberi nelle riserve protette come il Kruger park. Il problema è che il commercio non si ferma alla caccia degli animali allevati ma viene alimentato anche dai bracconieri che uccidono gli animali che vivono nella riserva. I leoni vengono legalmente allevati e poi venduti al miglior offerente che poi è libero di cacciarlo.
Sebbene per queste ”medicine” non vi sia un riscontro reale con la ricerca scientifica, la richiesta sul mercato di prodotti del genere continua ad essere in costante e aumento.
G.C.
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