Almeno cinquemila persone hanno invaso pacificamente questa mattina Roma con un corteo che da piazza Esquilino dopo aver percorso via Cavour e via dei Fori Imperiali ha raggiunto piazza Santi Apostoli. La manifestazione, organizzata da Cgil, Cisl e Uil contro il sindaco Ignazio Marino e l’amministrazione comunale, ha visto tanta gente comune al fianco di dipendenti pubblici, tassisti, dipendenti di cooperative e società partecipate, oltre a lavoratori impegnati nel settore edilizio. A fare da cornice al ‘serpentone’, sorvegliato in testa ed in coda da alcuni blindati delle Forze dell’Ordine, decine di palloncini rossi verdi e blu mentre sulle transenne a protezione dell’area occupata dalla Basilica di Santa Maria Maggiore sono stati esposti decine di striscioni, per lo più ‘dedicati’ al sindaco Marino. Uno dei tanti recita: ‘La vostra spending review è una sporca menzogna e farla pagare ai lavoratori e un’infamia e una vergogna’.
Tra i cartelli portati in piazza ‘Marino, Cattoi i nostri boia siete voi’. Tra i motivi della protesta di oggi «una pressione fiscale elevata, imposta senza introdurre criteri di equità e progressività, l’emergenza abitativa, l’apartheid delle periferie, servizi pubblici sempre più scadenti (tpl, raccolta dei rifiuti solidi urbani), le società partecipate sempre più allo sbando».
«Non si possono non condividere le motivazioni per le quali i sindacati oggi scendono in piazza», dice Alessandro Atzeni di Uil Trasporti settore taxi, e aggiunge: «Siamo in piena emergenza lavorativa e all’orizzonte non si vedono spiragli di speranza, che possano dare l’idea di un futuro migliore ai figli, presenti e futuri, della città eterna ormai in balia di una crisi economica profonda e della spropositata indifferenza dell’amministrazione capitolina. Il sindaco Marino deve iniziare a tener conto anche delle criticità della categoria dei tassisti, che hanno enormi difficoltà a rimanere sul mercato del lavoro a causa del conclamato e incontrastato abusivismo diffuso in tutte le sue forme. Dovrebbe essere preso in seria considerazione anche il problema sicurezza, ma su questo oltre i proclami rimane il nulla e i tassisti continuano a non veder garantita la propria incolumità, come già dimostrato anche dai recenti fatti di cronaca riguardanti le rapine, aggressioni e violenze subite dai nostri colleghi. E queste sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato alla necessità di indire una manifestazione tutta nostra per il giorno 9 giugno».
Dal Campidoglio il controcanto dell’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori. “Dispiace che dalla manifestazione di questa mattina organizzata dai sindacati siano arrivate all’amministrazione solo critiche ingiuste. In questi due anni il governo della Capitale ha svolto un duro e costante lavoro per ristabilire nella città di Roma una legalità economica ed etica, presupposti fondamentali da cui far ripartire il rilancio e lo sviluppo della città. Proprio ieri, poi, la Camera di Commercio di Roma ha diffuso alcuni dati molto importanti che ci dicono come la prospettiva di crescita dell’economia e del lavoro non siano più, per Roma, un miraggio lontano. Per cambiare verso però, e soprattutto per fare in modo che questo avvenga, Roma ha bisogno che ciascuno faccia la sua parte, con intento propositivo e non limitandosi alle sole critiche”. Mentre il primo cittadino, Ignazio Marino, che ha percepito questa manifestazione di protesta come un ulteriore colpo alla sua Giunta già dissestata, col suo solito refrain ha dovuto sottolineare l’impegno profuso fino ad oggi per ‘sanare’ i guasti di una città ” disastrata dall’amministrazione Alemanno e piegata sotto il peso di Mafia Capitale”. “Trovo sinceramente stupefacente – ha dichiarato Marino – che di questi due dati di realtà nella manifestazione di oggi di Cgil-Cisl-Uil non vi sia alcuna traccia». E risponde alla manifestazione di questa mattina: «Sono sinceramente sorpreso che chi ha organizzato questa manifestazione lo abbia fatto quando si chiude Malagrotta, si cancellano monopoli e privilegi privati, si smette di indebitare i cittadini con gli sprechi e le ruberie della cattiva politica, si aprono i varchi al mare di Ostia, si contrasta la criminalità organizzata e non quando tutto questo veniva tollerato o addirittura condiviso da una certa classe dirigente. Mi chiedo: qual è il messaggio che si vuole dare? Mafia, monopoli, assenza di diritti sono forse le strade alle quali si gradirebbe ritornare?».
Sul corteo è già guerra di numeri. Per i confederali hanno sfilato «in cinquemila», per la questura il numero di partecipanti supera di poco le duemila unità.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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