Stanotte il nord del Cile è stato colpito da una forte scossa di terremoto di magnitudo 8.2. Al terremoto, registratosi a 95 chilometri a nordovest di Iquique e a circa 20 chilometri di profondità sotto l’Oceano, ha fatto seguito anche uno tsunami che però non ha provocato ulteriori danni sulle coste.
Per ora, in quest’area dove si contano quasi 1.000 italiani o italo-cileni si sono registrate cinque vittime e diversi feriti. Due persone sono morte a Alto Hospicio, vicino Iquique, capoluogo della regione di Tarapacà: la prima vittima è stata colpita da un infarto, la seconda è morta per motivi ancora da chiarire. Centinaia di migliaia invece le persone che si sono dovute allontanare dalla costa, molte le zone senza corrente e strade a scorrimento veloce bloccate da frane. Il disagio per ora è alto, a poche ore dall’accaduto si stanno facendo i conti dei danni per riuscire ad attivare il prima possibile gli aiuti necessari ed un pronto soccorso adeguato all’entità del disastro.
Un sisma di magnitudo 6.7 lo scorso 17 marzo aveva già colpito la città cilena di Iquique. Allora, quindici giorni fa, metà della popolazione della città era stata fatta evacuare per tre ore circa sulle alture della zona. Da quel momento si è temuto l’arrivo di un altro terremoto più forte. Il presidente cileno Michelle Bachelet ha dichiarato le tre aree più colpite – Arica, Parinacota e Tarapaca – “zone di catastrofe”. Dal palazzo presidenziale della Moneda, Bachelet tiejne a far sapere che “Il Cile ha affrontato bene questa prima fase dell’emergenza”.
Salvador Urrutia, sindaco di Arica, tra le aree più colpite, dove manca la luce e non ci sono comunicazioni telefoniche, lancia invece un appello: “Nello stadio della città c’è molta gente evacuata, per questo abbiamo bisogno di coperte“.
Arica è un centro portuale nell’estremo nord della costa cilena, 18 km a sud del confine con il Perù, e capoluogo dell’omonima provincia.
L’episodio di maggior rilievo, conseguenza del terremoto, al momento è l’evasione di 300 detenute da un carcere femminile di Iquique. Di queste 26 sono state già rintracciate. Sono state invece smentite direttamente dal ministro degli Interni, Rodrigo Penailillo, le insistenti voci su presunti saccheggi in località costiere del paese.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
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