È morto a Varsavia Andrzej Wajda, il regista polacco, Oscar alla Carriera nel 2000, che raccontò la storia ed il dramma del suo Paese attraverso la storia del movimento di Solidarnosc. L’Uomo di ferro conquistò la Palma d’oro a Cannes nel 1991 e una nomitation all’Oscar nella categoria miglior film straniero.
Wajda, che era atteso alla Festa di Roma per la proiezione del suo ultimo film Afterimage dedicato alla vita del pittore polacco Wladyslaw Strzeminski (1893-1952), sfiorò la statuetta anche in altre due occasioni, per La terra della Grande Promessa e per Katyn nel 2008 ma la sua consacrazione l’ebbe nel 1976, quando L’Uomo di marmo ottenne il Premio della Critica internazionale di Cannes.
Il “regista simbolo dei tempi” come lo ha definito il maggior critico polacco, si era dedicato anima e corpo alla ricostruzione del passato, molto spesso drammatico, della Polonia e dei suoi protagonisti: dall’occupazione nazista del Paese durante la Seconda Guerra Mondiale, dal leader di Solidarnosc Lech Walesa (premio Nobel per la pace nel 1983) che compare ne L’Uomo di ferro nei panni di sé stesso, alle fosse di Katyn dove Wajda ha perso il padre, fino all’ultima pellicola Afterimage, storia di un pittore che deve subire la repressione e la censura del Partito comunista.
A Walesa è dedicato anche il film prima di Afterimage, dal titolo Walesa-Man of Hope, nel quale l’attrice italiana Maria Rosaria Omaggio veste i panni di Oriana Fallaci nell’ormai celebre intervista fatta all’elettricista e leader di Solidarnosc.
Secondo Tadeusz Sobolewski, il regista ha cercato con vari film, compreso Katyn, di salvare i suoi connazionali dal rischio di ripetere “i sacrifici inutili” e “l’eroismo invano”.
“Ha creduto nella missione del cinema, nella responsabilità dell’artista di fronte alla società”, ha sottolineato Sobolewski.
“L’amico di sempre non c’è più – è l’omaggio dell’ex presidente del festival di Cannes Gilles Jacob su Twitter – È stato il maestro indiscusso del cinema polacco. Cineasta barocco dal lirismo potente, coscienza di un intero popolo, Andrzej Wajda ha accompagnato i contraccolpi della storia del suo paese”.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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