Cioccolato, alimento che placa e gratifica come pochi, tanto da scatenare una vera e propria passione condivisa da milioni di persone. Uno dei cibi, tra l’altro, che oltre a soddisfare il palato e scaldare l’anima fa bene alla salute grazie al suo prezioso carico di antiossidanti, presenti soprattutto nel fondente, che combattono i radicali liberi prodotti nella maggior parte delle cellule del nostro organismo.
Per gli amanti di questo derivato dai semi dell’albero del cacao scoperto oltre tremila anni fa nell’area tropicale dell’odierno Messico centro-meridionale, arrivano notizie molto interessanti: in caso di raffreddore con tosse il medico autorizza il consumo di qualche tavoletta in più rispetto al vostro consumo abituale. Secondo un recente studio, infatti, il cioccolato sarebbe in grado di combattere e calmare la tosse meglio dei classici rimedi come miele e limone e addirittura più efficace di un comune sciroppo. A spiegarlo con un lungo articolo sul Daily Mail è Alyn Morice, professore della Hull University ed esperto internazionale di tosse.
“Il cioccolato può calmare la tosse. So che può sembrare una frase alla Mary Poppins – scherza lo scienziato – ma come studioso indipendente che ha speso anni sulla ricerca dei meccanismi della tosse, posso assicurare che l’evidenza è solida come una barretta di frutta e nocciole. Abbiamo appena visto i risultati del più grande studio mondiale sui rimedi senza prescrizione medica intrapreso in Europa. E questi – spiega l’esperto, parlando del trial chiamato ROCOCO – provano che un nuovo medicinale che contiene cacao è più efficace di uno sciroppo standard. La comparazione diretta ha infatti dimostrato che i pazienti che hanno assunto il medicinale a base di cioccolata hanno avuto significativi miglioramenti dei sintomi in circa due giorni”.
E questo non è il primo studio sull’argomento a dimostrare che il cioccolato può calmare la tosse: una ricerca precedente dell’Imperial College di Londra, infatti, aveva già dimostrato come la teobromina – un alcaloide presente nel cacao – riuscisse a sopprimere la necessità di tossire meglio della codeina, ingrediente comunemente usato nella cura della tosse.
“L’idea che il cioccolato possa curare la tosse può sembrare un po’ pazza, ma – spiega il professore – i ricercatori impegnati nello studio credono che i benefici siano da ricercarsi nelle proprietà lenitive del cacao. Questo significa semplicemente che essendo più vischioso delle medicine standard per la tosse, è in grado di formare un rivestimento protettivo sulle terminazioni nervose della gola che innescano la voglia di tossire. Questo effetto emolliente spiega perché miele, limone e altri sciroppi zuccherati possono aiutare, ma credo ci sia qualcosa in più nel cioccolato. Sono sicuro – afferma Morice – che abbia una proprietà farmacologica, una sorta di effetto inibitorio sulle terminazioni nervose”.
Ma attenzione: una semplice cioccolata calda non avrà lo stesso effetto di un medicinale a base di cacao perché “non rimane in contatto con la gola abbastanza a lungo per formare un rivestimento protettivo. Succhiare lentamente un pezzo di cioccolato può dare sollievo, ma credo sia il modo in cui i composti del cioccolato lavorano con gli altri ingredienti dello sciroppo a renderlo così efficace. A parte il cacao, l’effetto emolliente delle altre sostanze presenti – difenidramina, levomentolo e cloruro d’ammonio – rimane infatti in contatto con le terminazioni nervose sensibilizzati per più a lungo possibile”.
“Ma la cosa più importante – sottolinea il professore – è che entrambi gli studi hanno dimostrato che è tempo di abbandonare la ridicola convinzione che esistano diversi tipi di tosse che necessitano differenti medicine. E’ solo mitologia. La varietà è bella quando apriamo una scatola di cioccolatini, ma che i consumatori si trovino davanti una serie di differenti sciroppi per apparenti diversi tipi di tosse è semplicemente confusionario. Da un punto di vista del marketing ha molto senso parlare di tosse grassa e secca, perché è un buon modo di incoraggiare le persone a comprare più prodotti. Ma da un punto di vista scientifico – conclude l’esperto – è semplicemente fuori moda”.
A.B.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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