Oggi mamma Filomena sarà nell’aula del Tribunale di Salerno. Come sempre. Danilo Restivo non lo guarderà negli occhi visto che lui ha rinunciato a collegarsi in videoconferenza dalla Gran Bretagna. Ma oggi il giorno è comunque importante, decisivo. Perché al termine dell’udienza preliminare, Restivo, dopo quasi 18 anni, potrebbe essere rinviato a giudizio per l’omicidio di Elisa Claps.
E così si entrerà nel cuore di un processo che finalmente farà luce su una morte, quella della studentessa potentina, che è ancora piena zeppa di ombre. E di assenza di colpevoli. Dopo anni di silenzi, di indagini, di perizie, fatte e rifatte, Restivo si trova, dunque, al centro del cerchio. E non solo in Italia, ma anche in Gran Bretagna dove da 13 mesi è detenuto per un altro omicidio, quello della sarta Heather Barnett. Da settimane la giuria della Crown Court di Winchester ha ascoltato l’accusa e la difesa. In aula è stato ricostruito un omicidio simile, pressoché identico, quanto a modalità, a quello di Elisa. E’ stata la stessa mano ad ucciderle, la tesi del pm Michael Bowes. Ha mentito ma non per questo è colpevole, la tesi dell’avvocato di Restivo, David Jeremy. Ieri la raccomandazione del giudice sul caso Barnett: “Quando si ha a che fare con prove non dirette ma con indizi bisogna muoversi con cautela”. Intanto, a partire da questa mattina, i 12 giurati dovranno emettere il verdetto. E chissà se i due omicidi non si ‘incontreranno’ anche per la concomitanza della decisione dei giudici. C’é, attesa, dunque, in Italia per l’udienza preliminare. Restivo ha presentato richiesta formale di rinuncia al collegamento in videoconferenza. Era un suo diritto prendere parte all’udienza, ma come già fatto per l’incidente probatorio, anche questa volta non dirà la sua sul caso Claps. C’era l’ipotesi che i giudici inglesi potessero impedirgli di collegarsi, vista la fase calda del processo, e far slittare, per legittimo impedimento, l’udienza. Ma così non è stato: il no è arrivato dall’unico imputato sul quale pesa l’accusa di omicidio volontario compiuto nell’atto di commettere violenza sessuale, aggravato perché compiuto per motivi abietti e con crudeltà. L’avvocato Mario Marinelli, che insieme a Stefania, difende Restivo, si dice “tranquillo” e non si sbilancia in merito all’eventualità di chiedere il rito abbreviato. La famiglia Claps, invece, si costituirà parte civile. “Dopo diciassette anni che la famiglia Claps indica in Danilo Restivo l’omicida della figlia – ha detto il legale della famiglia di Elisa, Giuliana Scarpetta – finalmente con la costituzione di parte civile è il primo vero formale atto d’accusa nei suoi confronti”. “Siamo fiduciosi – ha concluso la Scarpetta – quello che gli altri ritenevano un quadro indiziario, dopo il ritrovamento sulla maglia di Elisa del Dna di Restivo, ora è un vero quadro probatorio”. Oggi, dunque, i pm Luigi d’Alessio e Rosa Volpe ribadiranno le accuse ‘sostenute’ in ben 72 faldoni pieni di perizie e di prove. Il prossimo 2 luglio, a Potenza, a quasi 18 anni dalla sua scomparsa, si celebreranno i funerali di Elisa. E forse, per quella data, si potrà anche conoscere la data del processo che risponderà ai tanti, troppi perché.
Patrizia Sessa
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