Può sembrare arduo accostare la “Gioconda” di Leonardo, usata per fini pubblicitari, a una serie televisiva, anche se tra le più raffinate che la Rai abbia prodotto negli ultimi anni. E’ la ragione commerciale a rendere plausibile l’accostamento.
Siamo in pieno periodo di garanzia per la programmazione televisiva. La Rai deve onorare gli accordi contrattuali fatti con i pubblicitari, accordi che ruotano intorno allo share. Ma, ammettiamolo, le nuove fiction, di questi tempi, non fanno grandi ascolti. Atteniamoci alle ultime settimane: “Baciato dal sole” non supera il 14% degli spettatori e la nuova serie, iniziata domenica scorsa, “ Come fai sbagli” ha incassato un modesto successo di pubblico. La lunga serie “Tutto può succedere”ha forse guadagnato qualche punto in più di share, ma niente di eclatante. La nuova edizione di “Velvet” raggiunge appena l’11,82 % di spettatori.
Regge l’intramontabile “don Matteo” ma siamo lontani dagli ascolti record delle prime serate e, diciamocelo chiaro, le repliche selvagge sono già pensate per il periodo estivo quando il palinsesto ha ben poco da offrire.
La scelta è caduta quindi su “Il Commissario Montalbano” i cui due nuovi episodi hanno toccato punte di share superiori a quelle conquistate da Sanremo. Un successo che ha superato le più ottimistiche aspettative. E poi si sa, le storie di Andrea Camilleri mettono d’accordo critica e pubblico e questo non accade quasi mai. Per correre ai ripari, quindi, il palinsesto Rai ha previsto un’autentica “abbuffata” degli episodi de “Il Commissario Montalbano”. La scorsa settimana oltre al lunedì anche il venerdì.
E’ comprensibile la preoccupazione dei dirigenti Rai, soprattutto se la rete ammiraglia, nella gara di ascolti, è costretta a temere un prodotto orribile e insensibile come “L’Isola dei famosi” o “Non è stato mio figlio”, il trash più trash, la televisione da prendere a martellate come qualcuno giustamente ha affermato.
E poi c’è la grande soap spagnola in costume, “ Il segreto”, in onda su canale 5. Un prodotto garbato che ha fidelizzato già da anni milioni di spettatori. Un altro non piccolo timore per la fiction Rai della domenica sera.
Non ci permettiamo di intrometterci nelle scelte produttive della Rai, però la logica ci dice che sulla serie interpretata da Luca Zingaretti varrebbe la pena investire di più. Due soli episodi per una sequela di repliche già replicate. Il pubblico è generoso e ancora innamorato delle storie che escono dalla felice penna di uno dei migliori giallisti europei. Ma quanto può durare sfruttare in modo così spudorato una produzione che si è dimostrata all’altezza delle aspettative più nobili del pubblico?
Il rischio è quello di smontare, usurare un racconto televisivo che rappresenta la nostra eccellenza nel mondo, e che è capace di suscitare emozioni, trasmettere cultura. Un po’ come è successo alla Gioconda. Anche i migliori cibi, se consumati in quantità eccessive, provocano indigestione. Seguendo il gioco delle metafore, il risultato potrebbe essere che del commissario di Marinella il pubblico, con il tempo, non ne voglia più sapere.
Alessandra Caneva
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