“Se in tanti hanno paragonato questi anni di crisi a una guerra oggi forse possiamo dire: la guerra è finita”. Queste le parole di Marco Gay, presidente di Confindustria giovani, al tradizionale convegno di Santa Margherita Ligure. Solo ieri il premier Matteo Renzi era stato fischiato all’assemblea annuale di Confcommercio.L’associazione di imprenditori aveva protestato contro il bonus di 80 euro, che molti italiani si sono trovati a dover restituire in un unica soluzione (341mila persone costrette a ridare gli 80 euro risultavano al di sotto dei 7.500 euro di reddito).
Ecco i passi da compiere per i giovani industriali per “ricostruire” il Paese. Snodo fondamentale sarà l’esito delle comunali, che “non rappresentano una sfida tra partiti ma una sfida per l’intero Paese”. Per vincere il declino, in particolare a Roma che “sembra ingovernabile”, continua il presidente, servono però “domande e risposte concrete” che ancora non ci sono state.
Siamo convinti che nelle elezioni comunali non sia in gioco la leadership nazionale del centro-destra o del centro-sinistra in Italia ma la leadership dell’Italia nel mondo – ha detto Gay – . La politica amministrativa, infatti, è oggi, in assenza di un piano strategico nazionale, il miglior laboratorio di politica industriale.
Tanti i risultati raggiunti ma la strada del Governo è tutta in salita. Ulteriori passi avanti saranno “il superamento del bicameralismo perfetto, tanto perfetto che esiste solo in un paese del mondo, il nostro; l’eliminazione di un organo costoso e sorpassato dai fatti come il Cnel; una ripartizione logica delle competenze tra Stato e Regioni, che permetta al Governo di fare politica industriale e alle aziende di pianificare investimenti e insediamenti senza dover sottostare alle logiche di campanile”.
Ma Gay chiede al Governo anche di cancellare l’articolo 18 anche per la pubblica ammistrazione ed accantonare il sistema pensionistico retributivo: “Via i vitalizi ai parlamentari. Via una scuola che non si alterna con il lavoro ma con gli scioperi. Via un fisco che tassa i dipendenti anche quando non si fanno profitti” ed infine, in linea con l’Esecutivo, “Via il rigore di Bruxelles“.
Due gli appuntamenti fondamentali: oltre al voto delle comunali, che si chiuderà il 19 giugno, Il referendum sulle riforme, ad ottobre 2016, “è l’occasione che non possiamo perdere anche se la riforma perfetta non esiste” afferma Gay.
“Non è il tempo di chi pensa di trasformare una riforma in un congresso di partito, dei professionisti del tanto peggio tanto meglio”. La nostra, ha aggiunto il presidente di Giovani di Confindustria, “non è una cambiale in bianco verso l’uno o l’altro schieramento, ma la possibilità concreta, a portata di mano, di chiudere la stagione delle riforme costituzionali e di accelerare quella delle riforme economiche”.
Anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha voluto sottolineare in un messaggio come il momento richieda “un cambio di paradigma culturale, un atteggiamento alacre, la volontà di dare un contributo facendo la propria parte”.
P.M.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy