Tasse, crescita, terremoto, enti locali ma anche flessibilità europea e reddito di inclusione anti-povertà. Questi i punti del Def (documento di economia e finanza) che regolerà i conti pubblici da qui a 4 anni, arrivato oggi pomeriggio al Consiglio dei Ministri, accompagnato dal Programma nazionale di riforme.
Nel documento, ha specificato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al Salone del Risparmio, non è stata trascurata “la trattazione di temi come la disuguaglianza e il benessere”.
Il Def prevede altri 2,8 miliardi di euro da stanziare per il pubblico impiego, settore statale e non statale, per arrivare ad un aumento contrattuale medio di 85 euro con i rinnovi 2016-2018, sulla base dell’accordo tra il ministro Madia e i sindacati. Per arrivare a questo obiettivo, il Governo ha previsto 1,6 miliardi nell’impiego statale (a fronte della cifra concordata all’inizio di 1,2 miliardi).
Ma l’Italia deve mettere in atto anche delle misure atte a ridurre il deficit strutturale dello 0,2%, come richiesto dall’Unione europea. è qui che entra in gioco la cosiddetta “manovrina da 3,4 miliardi di euro“: per reperire le risorse necessarie lo Stato italiano punta soprattutto a tagli della spesa e alla lotta all’evasione Iva. La voce più importante sarebbe la riduzione della spesa dei ministeri, che si attesterebbe intorno ai 6-700 milioni.
Secondo quanto dichiarato dal viceministro Enrico Morando, le previsioni di Governo ipotizzano una diminuzione del debito a partire dal 2018, anno in cui Padoan ha assicurato alla Ue un’ulteriore correzione del saldo strutturale dello 0,6% che permetterebbe quindi di arrivare al pareggio di bilancio come previsto nel 2019.
Accanto alle misure fiscali, il decreto ospiterà anche un correttivo del piano pensioni: si tratterà di una limatura all’Ape sociale, l’anticipo pensionistico per titolari di bassi redditi e ai disoccupati di lungo corso, per estendere da sei a sette anni la franchigia per i lavori logoranti.
Per spingere su un’innalzamento dell’indice PIL (prodotto interno lordo) sono previsti riduzioni fiscali (decontribuzione triennale) per gli under 35 al primo impiego, le agevolazioni per i “secondi redditi” famigliari (il cosiddetto piano occupazione-donna). Nel testo del disegno di legge figurano tutta una serie di materie a tutela dei consumatori: dagli sconti sull’Rc auto alla questione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta, che possono essere venduti solo in farmacia.
Al momento, le polemiche maggiori si registrano per la voce riguardante le privatizzazioni. Da una parte, il Governo Gentiloni è intenzionato a mettere a punto un piano di privatizzazioni che tendenzialmente dovrebbero portare nelle casse dello Stato circa 8 miliardi. Ma la materia è scottante e politicamente sensibile, anche perché il Pd, partito di maggioranza, ha già espresso la propria contrarietà a ulteriori dismissioni.
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