Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha indetto a sorpresa per l’anno prossimo un congresso nazionale del Partito dei lavoratori di Corea. La data annunciata dall’agenzia di stampa ufficiale KCNA – citando un comunicato ufficiale del Comitato politico del partito – è maggio 2016.
L’avvenimento è storico: finora, il partito unico della Corea del nord si è riunito solo sei volte. Kim Jong-il, padre di Kim Jong-Un, non ha mai convocato congressi per tutto il periodo in cui è rimasto al potere, dal 1994 al 2011: secondo la sua politica del Sŏn’gun chŏngch’i (“prima l’esercito”), con cui voleva combattere la disoccupazione potenziando allo stesso tempo l’apparato militare dello Stato, nella ripartizione delle pochissime risorse a disposizione l’esercito aveva precedenza su tutti.
L’ultimo congresso risale quindi al lontano 1980, quando era ancora al potere Kim Il-sung, nonno del dittatore oggi in carica. In quell’occasione il figlio del “leader eterno” fece il suo debutto sulla scena politica nazionale, ufficializzando la propria investitura come erede designato al potere.
L’annuncio del prossimo congresso arriva meno di 24 ore dopo la denuncia all’Assemblea generale ONU del Relatore speciale per i diritti umani in Corea del nord, l’indonesiano Marzuki Darusman, che accusa il regime di Pyongyang di costringere decine di migliaia di suoi cittadini a lavorare all’estero – in condizioni simili ai lavori forzati – per procurarsi una riserva di preziosa valuta estera che dovrebbe ammontare a circa 2 miliardi di dollari ogni anno.
Il comunicato ufficiale non fa parola dei temi che saranno affrontati, soffermandosi invece sulla necessità di “rafforzare il partito” e il suo “ruolo di guida” per il “pesante e sacro compito” di costruire una “nazione fiorente”.
Gli analisti, però, sono convinti che il congresso sarà occasione per un rimpasto nelle sfere più alte del partito e per presentare nuove politiche, e non è da escludere che Kim possa decidere di cambiare direzione rispetto a suo padre restituendo al partito una quota di potere più consistente.
Secondo le informazioni in possesso del ministero per l’Unificazione della Corea del sud, i precedenti congressi sono serviti a nominare dirigenti del partito unico, ad adottare regolamenti e a discutere politiche nazionali di primaria importanza.
Altri osservatori hanno notato che nel 2016 ricorre il settantesimo anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori della Corea del nord, nato nel 1946 dalla confluenza in un unico organismo dei partiti federati nel Fronte Democratico per la Riunificazione della Patria. Due anni dopo, tramontata la speranza di una riunificazione della penisola coreana e dichiarata ufficialmente la guerra di Corea, la nuova formazione assorbì il Partito comunista della Corea del sud.
La Corea del nord – ufficialmente Repubblica democratica popolare di Corea – e la sua controparte del sud hanno concluso le ostilità con un armistizio nel 1953, ma non hanno mai siglato un trattato di pace. Da allora fra le due Coree si succedono esperimenti di distensione e dichiarazioni di ostilità. Nel frattempo, mentre lo Stato del sud ha ottenuto risultati importanti nella democratizzazione e nello sviluppo industriale, quello del nord è rimasto poverissimo e dipende anche per i generi di prima necessità dagli aiuti economici dei governi amici, primo fra tutti quello cinese. Dopo l’armistizio del 1953, però, Pechino si è sempre rifiutata di appoggiare iniziative militari più che simboliche contro la Corea del sud.
F.M.R.
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