La Cina ce l’ha fatta. Dopo due mesi di isolamento e contrasto. finalmente il Paese più popoloso al mondo con 1,4 miliardi di abitanti, da qualche settimana vede decrescere il numero dei contagi da Coronavirus sino a registrare ieri solo 8 casi su tutto il territorio e 7 decessi, a fronte dei quali c’è quasi l’80% di guarigioni, pari a 80.813 contagi finora accertati. Un bollettino, dunque, non più ‘di guerra’, che fa filtrare una luce di speranza anche per il resto del mondo pandemico. In particolare per l’Italia, il secondo Paese ad essere più colpito, con un numero di morti per Covid-19 pari a poco più di un quinto rispetto al totale di 5.000 vittime.
Ecco perché è stato accolto con grande speranza il team di medici arrivati ieri da Shanghai, esperti nella lotta al nuovo Coronavirus. Il gruppo, composto congiuntamente dal National Health Commission of China e dalla Red Cross Society of China, ha portato con sé 31 tonnellate di forniture sanitarie a bordo di un volo charter della compagnia China Eastern Airlines. Grazie all’esperienza maturata nei mesi scorsi a Wuhan, potrà aiutare ad affrontare l’emergenza cui l’Italia cerca di far fronte dal primo caso, quello del paziente 1, registrato in Lombardia in una data che oramai sembra molto lontana: 21 febbraio 2020.
Una distanza di circa diecimila chilometri colmata per darci una mano, in forza dell’esperienza combattuta nei due mesi dall’inizio dell’epidemia classificata poi come nuovo Coronavirus e denominata CoViD-19 (Corona Virus Desease 2019) il pull di esperti cinesi è venuto per aiutarci a combattere la nostra emergenza sanitaria che oggi, secondo i dati che la Protezione Civile fornisce quotidianamente, conta 17.660 casi, 2.116 più di ieri, 1.439 guariti e 1.266 deceduti. Più colpiti sono gli uomini mentre le donne rappresentano il 25% dei casi registrati.
“Siamo venuti per ricambiare gli aiuti ricevuti poco tempo fa dall’Italia”, ha detto il vice presidente della Croce Rossa cinese, Yang Huichuan, che guida il gruppo di nove specialisti che affiancheranno i nostri sanitari impegnati sul fronte sanitario . Al seguito anche un carico di aiuti: si tratta di “31 tonnellate materiali”, tra cui macchinari per la respirazione, tute, mascherine e protezioni, oltre ad alcuni “medicinali antivirus” e campioni di plasma. “Con questo -ha detto Yang- ci auguriamo di poter aiutare per combattere questa battaglia contro il virus”.
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