In Europa, quanto a percezione della corruzione, peggio dell’Italia – che pure risale la china – ci sono solo Grecia e Bulgaria. Lo indica il Rapporto sulla corruzione di Transparency International, che nel mondo assegna al nostro paese il 60/mo posto, con Cuba. Danimarca e Nuova Zelanda le più virtuose, in coda la Somalia, preceduta da Sud Sudan, Corea del Nord e Siria.
Il rapporto, presentato questa mattina nella sede dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e commentato dal presidente Raffaele Cantone, misura la corruzione percepita nel settore pubblico e politico in 176 paesi. L’Italia migliora, ‘ma è ancora troppo poco rispetto ai nostri vicini europei’.
Piccoli miglioramenti – L’Italia, rivela l’associazione contro la corruzione, segna un miglioramento del suo CPI per il terzo anno consecutivo, raggiungendo quota 47 su 100. La scala va da 0 (molto corrotto) a 100 (per nulla corrotto). Il 69% dei 176 Paesi analizzati nell’Indice di Percezione della Corruzione nel settore pubblico e politico del 2016, ha ottenuto un punteggio inferiore a 50.
Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi il nostro Paese ha riconquistato 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72esimo al 60esimo posto. Ancora una volta Danimarca e Nuova Zelanda (90) guidano la classifica dei Paesi virtuosi, seguiti a ruota da Finlandia (89) e Svezia (88). Non sorprende che questi Stati sono quelli che possiedono le legislazioni più avanzate in fatto di accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica. All’opposto, Somalia (10), Sud Sudan (11), Corea del Nord (12) e Siria (13) chiudono tristemente la classifica
La legge è incagliata in Senato – «Piccoli passi avanti ma come detto assolutamente insufficienti per potersi dire soddisfatti», commentano da Transparency International. Mentre rimane ancora incagliata in Commissione affari costituzionali la legge sulla protezione dei whistleblower, coloro i quali segnalano malfunzionamenti, corruzione o illeciti sul posto di lavoro.
Una legge passata alla Camera ma ferma al Senato. “Eppure serve a proteggere chi denuncia il malaffare. La corruzione è la piaga peggiore che l’Italia deve affrontare”, commentano i deputati M5S in commissione Giustizia: “Siamo un Paese il cui il settore pubblico e quello politico è corrotto e nessuno promuove vere leggi per combattere questo fenomeno. Fenomeno che affama i cittadini, distrugge il futuro e impoverisce le Istituzioni. Anche l’Ocse ha dato indicazioni all’Italia per rafforzare la lotta all’evasione e la corruzione, indicazioni che abbiamo puntualmente disatteso”.
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