La curva ha raggiunto il suo punto massimo ed ora affronta la discesa. Oggi sono due i dati positivi: meno pazienti nei reparti ordinari e nelle terapie intensive.Il totale è di 91246 positivi con incremento di 2972 pazienti nuovi. Sono 3977 i pazienti in TI, oggi 17 nuovi letti liberi che si aggiungono ai 74 del 4 aprile, 28.949 ricoverati con sintomi, mentre 58 .320 sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Il totale dei casi attualmente positivi è di 91.246 e l’incremento è di 2.972 nuovi positivi in più. Nella giornata di oggi il numero dei guariti è di 619, per un totale di 21.815 pazienti che hanno superato la malattia. I decessi registrati oggi sono ancora piuttosto alti, ma in diminuzione, con un dato registrato di 525 morti: è il dato comunque più basso dal 19 marzo scorso.
In Lombardia rallentano i contagi ma preoccupa Milano. I dati sui contagi da coronavirus nella Regione sono “confortanti, ma alcuni elementi ci devono far mantenere alta guardia”, dice l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, nel corso dell’aggiornamento su Facebook. Preoccupa invece Milano dove si superano gli 11mila casi, con un totale di 11.230, ovvero +411 rispetto a ieri. “Questo dato ancora non ci fa stare tranquilli”, ha sottolineato Gallera. A Milano città i casi sono arrivati a 4.533 unità, 171 più di ieri. I casi positivi in Lombardia siano saliti a quota 50.455, 1.337 più di ieri, quando erano cresciuti di 1.598. I tamponi in più effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 8.127, per un totale di 149.984 (ieri erano stati 6.826). I ricoveri in ospedale sono 12.009, 7 più delle 24 ore precedenti, quando erano aumentati di 200 unità. A questi si aggiungono i pazienti in terapia intensiva, che sono arrivati a 1.317, 9 in meno rispetto a ieri, quando erano invece diminuiti di 55. I decessi sono arrivati a quota 8.905, 249 più.
Complessivamente, il rapporto della Protezione Civile non è scoraggiante. Anzi, “se i dati si confermano iniziamo a pensare alla fase 2, ossia a riflettere su come mantenere bassa la diffusione del contagio”, ha detto il presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro, che oggi ha affiancato il capo della Protezione Civile Borrelli nel consueto punto stampa, considerando i dati in discesa del numero dei decessi.
Possiamo quindi cominciare a pensare ad un avvio della fase 2? Pur nella soddisfazione per i contagi in decrescita e per i posti letto liberati, secondo il premier Conte siamo sulla buona strada ma è presto per il termine del lockdown. La strada per uscire quanto prima da questo girone dantesco rimane quindi l’osservanza dei comportamenti rispettosi delle disposizioni impartite da ISS e Protezione Civile. È sempre più vicino infatti il pericolo di trasgressioni dovute al prolungarsi del periodo di lockdown: si evince dai numero sempre più elevati di contestazioni a chi viene trovato fuori casa senza giustificato motivo. Durante il weekend sono state oltre 9000 le multe comminate dalle forze dell’ordine, nonostante fossero stati preannunciati controlli a tappeto per scongiurare soprattutto la fuga verso le seconde case. Le sanzioni amministrative per non aver rispettato le misure sugli spostamenti sono state 9.284, le persone denunciate per avere attestato il falso nell’autodichiarazione 54, quelle denunciate per aver violato la quarantena 10. I titolari di attività o esercenti sanzionati sono stati 173 e le attività chiuse 27.
Il Coronavirus nel mondo
Nel mondo sono oltre 1,2 milioni i casi di Covid-19, 65 mila le vittime. Solo in Usa i contagiati sono 312 mila, quasi il triplo della Spagna che ne ha quasi 25 mila con un 10% di decessi, e della Francia dove in un solo giorno s’è registrato il nuovo record di casi giornalieri (23.060) e di morti (1.120). In America preoccupa invece il numero di morti: 8.500 in totale, ma 2500 solo nelle ultime 48 ore.
Anche l’Africa ha registrato la sua prima vittima, in Etiopia, mentre oltre 40 paesi africani hanno deciso di vietare eventi che riuniscono molte persone e di chiudere gli spazi pubblici nel quadro di una serie di misure volte ad impedire la diffusione dei contagi da Coronavirus nel continente, dove sono stati registrati 7.741 casi e 313 morti.
Il Centro di controllo delle malattie dell’Unione Africana ha confermato inoltre che dodici paesi hanno adottato misure restrittive nazionali per limitare gli spostamenti interni e altri 12 sono in uno stato di confinamento parziale, dove non sono autorizzati gli spostamenti all’estero.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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