Dopo i roghi delle ultime settimane e la scoperta di diverse discariche abusive nel Tevere, il fronte rom continua a riservare preoccupanti sorprese per gli esasperati abitanti di Roma Nord. L’ultima riguarda un villaggio di baracche, uscito dal nulla, e realizzato in pochi mesi senza che le autorità del II Municipio avessero fatto nulla per bloccare questo ennesimo vilipendio al territorio. Non una, ma diverse decine di baracche sono state costruite con cura e allineate lungo il sentiero che costeggia il fiume Aniene.Lungo tutto l’insediamento una pericolosa discarica, a poche centinaia di metri da quella già trovata nei giorni scorsi sotto il ponte dell’Olimpica, all’altezza dei campi sportivi. Dunque, ancora un maxi accampamento abusivo nascosto tra la vegetazione al lato della Tangenziale est di Roma, direzione piazzale Clodio, altezza uscita via Salaria.
Ancora una volta una baraccopoli completamente nascosta agli occhi degli automobilisti, visibile solo dal parcheggio di un centro commerciale da poco tempo dall’altra parte dell’Aniene, sulla via Salaria. . Un posto perfetto per vivere indisturbati, soprattutto ora che la vegetazione si è fatta così fitta da schermarlo completamente agli occhi dei pochi passanti. Ma non certo ai satelliti che su Google Map lo segnalano.
Non esiste invece una mappatura della popolazione. Impossibile stabilire in quanti vivano in questo insediamento e soprattutto se qui abbiano trovato riparo i rom sgomberati l’11 agosto scorso dal campo nomadi che si trovava accanto agli autodemolitori della Tangenziale est, distanti appena 200 metri.
La presenza delle persone nell’insediamento, in quell’angolo dove nessuno cammina a piedi perché le auto sfrecciano a tutta velocità, si percepisce. Davanti ai due ingressi, sono parcheggiate delle bici e un piccolo carretto per trasportare materiale. Ma già prima del lockdown, quando l’erba era meno folta, si poteva osservare bene la composizione dell’insediamento: il campo conta due file di baracche principali allineate lungo un sentiero, molto piu basso del piano stradale, quasi sula riva dell’Aniene.
Tutto sembra ordinato e organizzato. Ci sono tavolini, stenditoi, i segni di una vita normale. Ci sono anche alcune parabole per guardare la tv. Il tutto a ridosso di un fiume, in condizioni igienico sanitarie precarie e pochi passi dal quartiere Trieste-Salario, luogo che gli stessi rom battono quotidianamente alla ricerca di materiale utile per fare un commercio che renda quel tanto che serve a tirare a campare
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