La Wto ha autorizzato gli Usa a porre dazi per 7,5 miliardi di dollari contro i Paesi europei a compensazione degli aiuti di Stato ad Airbus. Per l’Italia è una stangata da quasi due miliardi.
L’Organizzazione mondiale per il commercio si è così espressa: gli Usa possono imporre all’Europa tributi applicati ai prodotti importati da oltre Atlantico che rischiano di mandare al tappeto l’economia del Vecchio Continente. Per il nostro Paese, in particolare, la scure di Donald Trump colpirebbe il nostro agroalimentare migliore i prodotti tipici del Made in Italy, come il parmigiano e il pecorino, il provolone e il prosciutto. Si salvano, fortunatamente, olio di oliva e prosecco. La misura entrerà in vigore a partire dal 18 ottobre.
Nella lista dei prodotti Ue colpiti i vini francesi, il whisky scozzese, le olive spagnole, l’Emmental svizzero e la groviera, la lana, il caffè e strumenti tedeschi. l’Emmental svizzero e la groviera.
“I dazi scatteranno il 18 ottobre”, ha confermato il responsabile Usa per il commercio Robert Lightizer, aggiungendo che l’amministrazione Trump auspica di trattare con l’Unione europea per risolvere i nodi sul tavolo. Gli Usa inoltre hanno chiesto alla Wto un meeting il 14 ottobre per avere l’approvazione sulle contromisure contro la Ue.
Che il provvedimento Usa costituisca un serio pericolo per l’Europa lo si intuisce dall’immediato crollo delle borse europee: Milano ha chiuso ieri sera con un rosso del 2,87% mentre peggio hanno fatto Londra (-3,23%) e Parigi (-3,12%). Anche i titoli asiatici sono scesi al minimo dell-ultimo mese per i timori di un rallentamento della crescita globale a causa della decisione Usa di avviare un nuovo fronte di guerra sui dazi con l Europa.
A questo punto non resta che sperare nella diplomazia. O meglio, nella battaglia a base di minacce e contromisure tra Bruxelles e Washington. La commissaria Ue al Commercio, la svedese Cecilia Malmstroem, ha ricordato che «scegliere di applicare le contromisure adesso sarebbe miope e controproducente». E ancora, «restiamo pronti a trovare una soluzione equa, ma se gli Usa decidono di imporre le contromisure autorizzate dal Wto la Ue non potrà che fare la stessa cosa». La speranza è di trovare un accordo con Washington, come già avvenuto di fronte alle passate minacce commerciali di Trump. Magari intrecciando la soluzione sui dazi ad altri dossier geopolitici cari alla Casa Bianca e sicuramente facendo uno scambio: gli Stati Uniti rinunciano ai dazi per Airbus e la Commissione europea farà lo stesso quando, nei prossimi mesi, probabilmente a marzo, arriverà la prevista condanna sempre del Wto per gli aiuti Usa a Boeing. In caso contrario gli europei colpiranno l’America con dazi già previsti in una lista di 11 pagine che parte dai vini californiani passando per noccioline, chewing gum e tabacco.
“Lavoreremo per la risposta appropriata, io certamente parlerò con la Ue ed arriveremo alla giusta soluzione”, ha dichiarato il segretario di Stato americano Mike Pompeo, da ieri in Italia, in merito alla decisione del Wto in base alla quale Washington [ intenzionata ad imporre dazi per 7,5 miliardi di dollari sulle importazioni europee. “Faremo del nostro meglio per venire incontro a ciascun Paese”, ha detto ancora il segretario di Stato Usa in riferimenti ai dazi per l’export made in Italy, “spero che possiamo arrivare ad una soluzione che funzioni per tutti e che garantisca che ogni business americano sia trattato in modo equo”.
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