Il problema sarà per coloro pur avendo la passione per il teatro, non condividono la legge Zan. Dovranno avere pazienza quando al botteghino scopriranno che non avendo alcuno sconto dovranno pagare il prezzo intero.
Si’, perché le Manifatture teatrali milanesi hanno stabilito un prezzo politico di 10 euro per chi al momento di staccare il biglietto mostri per iscritto sul palmo della mano la propria approvazione per il ddl che porta la firma del deputato Pd.
Prove generali di regime? Può darsi.
Non è la pandemia il peggior di tutti i mali dal momento che l’intolleranza per la diversità, qualsiasi essa sia, aumenta in modo preoccupante. Tanto da chiedersi se agli spettatori a prezzo intero non sarà riservata un’occhiata(ccia) tra repulsione e commiserazione.
Certo si è che qui si appalesa una clamorosa violazione della Costituzione, che all’articolo 3 sancisce l’uguaglianza dei cittadini senza discriminazioni per “opinioni politiche”.
L’associazione #restiamoliberi ritiene che “in questa iniziativa aberrante è racchiuso tutto il senso e lo scopo del Ddl Zan: stabilire per legge le opinioni “idonee”, premiando i cittadini d’accordo con l’ideologia Lgbt e punendo i contrari. Socialmente esclusi per opinioni ‘politicamente scorrette’.
Oggi, se non sostieni il Ddl Zan, paghi di più il biglietto del teatro. E domani? Se non sarai favorevole alla legge sulla omo-lesbo-transfobia (e l’utero in affitto, e il genere fluido, e il genitore 1 e 2….) in teatro è possibile non ti facciano proprio entrare. E, di questo passo, né al cinema, né al ristorante, né in libreria, né al supermercato. Lo sostiene ancora l’associazione #restiamoliberi, ma sono in tanti a cominciare a pensarlo. Con una certa preoccupazione.
“Ci faranno entrare solo in Tribunale, per uscirne con le manette ai polsi. Dovremo dire addio alla libertà di educare i nostri figli. Forse ci obbligheranno a portare delle vistose spille per renderci riconoscibili in pubblico? …Come non vedere la deriva – lampante – verso cui stiamo andando (o meglio tornando)?”, denunciano coloro che si dichiarano “LIBERI NELLA VERITA'” e che sul sito offrono spiegazioni su “tutto quello che c’è da sapere” sul disegno di legge per l’omofobia al quale ha lavorato il deputato Alessandro Zan , esponente della società LGBT, già noto per avere promosso e ottenuto il primo registro anagrafico per coppie di fatto.
Approvato dalla Camera il 4 novembre 2020 e ora all’esame della commissione Giustizia al Senato, è nato dall’accorpamento di più progetti di legge presentati da diversi parlamentari e integra la Legge Mancino del 1993, estendendo ad altre categorie oggetto di pregiudizio e discriminazioni (le persone Lgbt, le donne e i disabili) le tutele già previste dal codice italiano per coloro che sono perseguitati per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Non introduce dunque misure nuove ma si limita ad ampliare quelle già esistenti. La maggior parte dei Paesi europei ha da tempo leggi simili.
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