Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, torna sull’urgenza della restituzione da parte delle pubbliche amministrazioni delle risorse assegnate e mai erogate alle imprese. Dopo il via libera della Ue che potrebbe sbloccare fondi per decine di miliardi di euro, il presidente degli industriali italiani torna alla carica ricordando quanto precisato due giorni fa dal commissario europeo Antonio Tajani. La restituzione dei 48 mld, pari a due terzi di quanto complessivamente dovuto fino al 2011, determinerebbe infatti una serie di ricadute positive sull’economia reale facendo crescere investimenti e occupazione. Una prima importante boccata di ossigeno che ha fatto esprimere a Confindustria “grande soddisfazione” per l’apertura espressa dai vicepresidenti della Commissione europea, Rehn e Tajani, i quali ora insistono per il pagamento dei debiti commerciali delle p.a. italiane verso le imprese e sulla necessità di riportare questi flussi finanziari a livelli fisiologici, possibilmente in tempi brevi. “La macchina finalmente si è messa in moto. Confindustria – ha detto Squinzi – da mesi incalza le istituzioni italiane ed europee sul problema dei ritardati pagamenti. In questa fase di scarsa liquidità, l’apertura dell’Ue rappresenta un primo rilevante passo per riattivare il circolo virtuoso dell’economia e rilanciare gli investimenti. La proposta di cooperazione della Commissione deve essere colta immediatamente dal governo, senza aspettare l’insediamento di un nuovo esecutivo”. E l’associazione industriali in una nota ha sottolineato l’importanza che “la Commissione renda possibile allentare i vincoli del Patto di stabilità, in attuazione delle regole Ue, per liquidare i debiti commerciali e consentire così alla P.a. di onorare i propri impegni. Il pagamento dei crediti delle imprese comporterebbe un miglioramento del contesto macroeconomico e dei bilanci aziendali, contribuirebbe ad alzare i rating bancari, frenerebbe l’aumento delle sofferenze e favorirebbe l’erogazione di credito a tassi più bassi” sottolinea l’associazione degli industriali in una nota. Squinzi oggi, dopo che il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, in un’intervista al Sole 24 Ore ha dichiarato: “non vedo ragioni per non procedere con un provvedimento d’ urgenza per sbloccare i pagamenti della pubblica amministrazione”, assicurando di non vedere ”ostacoli” all’ipotesi di fare un decreto e che ” il ministero è pronto”, chiede che il governo prenda subito misure, “già dal prossimo Consiglio dei ministri”. Secondo una simulazione effettuata dal Centro Studi Confindustria, infatti, “oltre al significativo aumento degli investimenti nei prossimi 5 anni pari ad oltre il 13% – un risultato importante che ribadisce l’impegno e la fiducia delle imprese nel paese – la liquidazione di questi crediti comporterebbe un aumento di circa 250mila occupati e, da sola, determinerebbe un incremento del Pil dell’ 1% (16 miliardi di euro) per i primi 3 anni, fino ad arrivare all’ 1,5% nel 2018”. Questi dati dimostrano che l’ immissione di liquidità nel sistema delle imprese innescherebbe un circolo virtuoso portatore di posti di lavoro – 250.000 nei prossimi 5 anni – e, quindi, maggiori consumi. A.F.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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