Guerra alle deiezioni canine sui marciapiedi grazie al test del Dna di Fido. È l’iniziativa promossa dal Comune di Malnate (16mila abitanti in provincia di Varese) che sta elaborando un regolamento che darà 8 mesi di tempo a tutti i proprietari per recarsi presso un veterinario e registrare il Dna del proprio cane con un prelievo salivare. In questo modo si potrà risalire al custode dell’animale e sanzionarlo.
Samuele Astuti, classe 1975, è stato riconfermato nel giugno scorso alla guida del comune che conta non più di 17 mila abitanti e dista da Varese solo 8 chilometri. Invece di emanare ordinanze contro l’utilizzo di petardi, considerato l’avvicinarsi dei festeggiamenti per il nuovo anno che di regola prescrivono fuochi e botti, ha deciso invece di dichiarare guerra a quelle persone incivili che non si curano di raccogliere dai luoghi calpestabili da tutti – grandi e piccini, compresi passeggini e sedie con ruote per disabili – ne ha prescritta una che oltre alle sanzioni amministrative per i contravventori colti in flagranza, persegue gli anonimi con regole del tutto nuove.
«L’abbandono delle deiezioni è un abbandono di rifiuti – spiega l’assessore all’Ambiente Giuseppe Riggi – La procedura prevede che l’operatore ecologico impegnato nella pulizia manuale, affiancato da un agente della Polizia locale per la notifica – effettui il campionamento della deiezione abbandonata, e la invii al laboratorio incaricato per le analisi del dna. Avuto l’esito del raffronto tra il Dna del campione e quelli contenuti nella banca dati, sarà possibile risalire all’animale e procedere a sanzionarne il proprietario incivile».
Scettica sul provvedimento del Comune di Malnate la Lav, la Lega Antivivisezioni, che reputa ‘ridicola’ l’idea di individuare il padrone del cane tramite Dna del medesimo:
“Interveniamo in merito all’idea del sindaco di Malnate, Samuele Astuti, di prelevare il DNA dei cani residenti a Malnate per poi analizzarne gli eventuali escrementi non raccolti dai proprietari degli stessi per poterli identificare e sanzionarne. Si tratta di un’idea semplicemente ridicola. L’impegno tecnico e finanziario che sarebbe necessario per realizzare tale “progettone” è assolutamente spropositato rispetto alla supposta gravità del problema. Soprattutto a fronte di un inesistente impegno dell’amministrazione comunale per la tutela degli animali in città. Mentre in tutta la provincia vengono emanate ordinanze contro l’utilizzo dei petardi a Malnate non si fa nulla con la motivazione che non è possibile effettuare controlli. Quindi per l’amministrazione comunale è possibile spendere migliaia di euro per schedare le feci dei cani e non è possibile spendere poche centinaia di euro per pagare gli straordinari ai vigili e far sanzionare chi fa esplodere i petardi. Incredibile! Facciamo comunque presente ai cittadini di Malnate che qualora il sopra citato “progettone” dovesse effettivamente realizzarsi, loro non avrebbero alcun obbligo a far schedare il DNA dei loro animali”.
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