Dimenticate iPod, iPhone, iPad e tutti gli altri chiccosissimi supporti tecnologici targati con l’iconica “mela” di Steve Jobs. Solo quarant’anni fa Apple non era che una semplice scheda madre ma l’Apple I (così venne denominato), fu il primo di una lunga e fortunata serie di computer che fece di uno società nata in un garage di Los Altos, in California, un vero e proprio colosso della tecnologia mondiale.
Uno dei primi microcomputer personali fu pensato e progettato da Steve Wozniak, uno dei fondatori della società made in California, insieme a Steve Jobs e Ronald Wayne, nell’aprile del 1976 e rimase in vendita fino all’agosto dell’anno successivo.
La scheda madre conteneva solo 30 chip, programmati attraverso una tastiera alfanumerica che mostrava i risultati sullo schermo. Ne furono messi in commercio 200 pezzi e ne furono venduti 175 al prezzo di 666,66 dollari. Prezzo alto, ma sempre meglio che provare ad acquistarlo adesso. Data il nome dell’azienda, l’iconicità del marchio e la sua capacità di rinnovarsi continuamente, possedere un Apple I potrebbe essere considerato quasi un segno di “distinzione sociale” della società tecnologica. E per averlo i collezionisti sono disposti a spendere anche cifre da capogiro.
Nel giugno del 2012, un esemplare di Apple I è stato venduto per la cifra di 374mila dollari. Evidentemente gli aquirenti di Sotheby’s (New York) lo hanno ritenuto un prezzo equo, più dei 68 milioni chiesti come prezzo minimo per l’aquisto del diamante più grande del secolo che martedì scorso ha fallito l’asta.
Benchè lontani da questa cifra, Apple I ha battuto comunque un prezzo record (soprattutto per un computer, anche se d’epoca): nel 2014 la casa d’aste Bonhams, ne ha venduto uno per la simpatica cifra di 905mila dollari.
Si tratta comunque di alcuni dei 6 esemplari perfettamente funzionanti, tra i 30 e 50 pezzi esistenti. Piccola curiosità per i non appassionati o esperti di tecnologia “vintage”: Apple I così come altri computer dell’epoca, non veniva venduto già completamente assemblato (scheda madre a parte), ma aveva una casa di legno, il materiale usato dagli utenti che spesso se lo costruivano da soli, proprio perchè, al contrario di oggi, i computer non erano certo qualcosa che era normale avere in casa o anche solo usare, se non per lavoro o dagli appassionati di elettronica.
Una cifra più contenuta, di circa 200 dollari, è stata spesa nel 2003 per un clone compatibile a livello di software ma costruito con componenti moderni.
P.M.
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