Nel 2020 una devastante pandemia condanna il genere umano all’estinzione. Phil Miller attraversa gli Stati Uniti alla ricerca di sopravvissuti. Rientrato a Tucson, sua patria d’origine, Phil sembra rassegnarsi all’idea di essere l’unico superstite sulla terra; trascorre le sue giornate in preda alla noia e alla frustrazione, bevendo bottiglie di vino pregiato e facendo esplodere automobili come passatempo. In preda al delirio e alla solitudine il protagonista inscena un dialogo con Dio, al quale chiede di poter incontrare almeno una donna. Il suo desiderio viene esaudito e, proprio mentre Phill sta per togliersi la vita, Carol irrompe sulla scena. La donna, eccentrica e possessiva, propone a Phill di unirsi a lei in matrimonio per ripopolare la terra. I due si sposano, ma scoprono di non essere da soli. Il giorno successivo alle nozze infatti compare Melissa, donna affascinante e attraente verso cui Phill nutre un interesse manifesto. Quando infine i tre incontrano Todd e questi inizia una relazione con Melissa la situazione si fa movimentata. Nell’intenzione di Will Forte, autore della serie ed interprete di Phil Miller, l’elemento di originalità di questa sitcom risiede nella possibilità dei protagonisti di agire liberamente in una dimensione sospesa e priva di vincoli etici e normativi. Lo spettatore si trova così di fronte ad un ambiente che, pur non devastato da morte o distruzione, esalta il comportamento demenziale e la libertà dei singoli protagonisti di agire senza il timore di dover rendere conto a qualcuno. Se ad esempio Phill desidera fare la spesa può tranquillamente sfondare con l’automobile le vetrate di un supermercato perfettamente conservato, senza timore di essere sanzionato! Se vuole appendere sulle pareti di casa un quadro di un pittore famoso, può tranquillamente entrare in un museo e rubarlo. L’estinzione della specie umana viene allora usata come pretesto per giustificare la condotta irresponsabile e delirante dei sopravvissuti. La demenzialità di cui è imbevuto ogni episodio, inoltre, non riesce a celare l’inconcludenza della trama. Già alla fine della prima puntata ci si chiede quale sia il senso di una tale produzione. Non è possibile ravviare un’evoluzione nella condotta dei personaggi, né comprendere come l’uno possa essere utile all’altro, nell’ottica di una normale e duratura convivenza. Ne risulta una sitcom post apocalittica piatta e noiosa, che non appare destinata a restare a lungo nella memoria.
Francesco Dentici
www.istantv.it
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