Di Maio, parroco: esame di coscienza. E lui si affida a Rousseau

Terzo giorno dallo scrutinio per il rinnovo del Parlamento europeo che, se ha aggiudicato la vittoria alla Lega, ha soprattutto decretato la sconfitta dei Cinque Stelle. “La più grande scoppola di sempre”, scrive Alessandro Di Battista su Facebook, al quale sono in molti a guardare come all’uomo della provvidenza, a colui che dovrebbe riavvicinare il Movimento alla sua base elettorale.

Paragone, una leadership forte

E’ ammessa all’unisono la sconfitta dovuta, secondo Gianluigi Paragone, anche al fatto che  “il M5S è passato dal noi all’io scritto con la maiuscola”, ma  “se vuoi fare Superman, devi dimostrare di esserlo”, dice il senatore ex leghista in un’intervista al Corriere della Sera riferendosi a un Luigi Di Maio “a 32 anni capo della prima forza politica del Paese, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e ministro del Lavoro”. Mentre è questo il momento di pensare a “una leadership forte”, motivo per cui colui che è stato il leader indiscusso dei Cinque Stelle sino a tre giorni fa “deve andare per sottrazione, non può tenere due ministeri” quando si è capito che occorre “passare a una collegialità. Un gruppo ristretto, 4 o 5 persone che rappresentino tutte le anime”.

Don Peppino Gambardella, recuperare gli ideali

D’accordo, su questa linea della necessità di non lasciare troppi incarichi onerosi all’uomo solo al comando del MoVimento, il padre spirituale del vicepremier: “La politica non è un affare privato, Luigi recuperi gli ideali che lo hanno spinto a scendere in campo col movimento e, se ci crede, vada avanti”. Intanto, aggiunge don Peppino Gambardella, parroco di Pomigliano, un bell’esame di coscienza ” potrà fargli nient’altro che bene”.

Nel giorno in cui il M5S ‘processa’ il vicepremier Luigi Di Maio, arrivano anche i consigli dell’amico sacerdote. “E’ diventato un po’ difficile ora parlare con Luigi ma vorrei dirgli che una revisione non gli farà male. Penso che abbia messo in conto che sarebbero arrivati tempi duri e difficili. Vorrei invitarlo a non abbattersi, a sapere reagire, ma una revisione la dovrà fare, richiamando quegli ideali che lo hanno spinto a scendere in politica e a lavorare per il movimento. Deve tornare ad un lavoro di squadra”. “Da uomo di Chiesa – osserva il padre spirituale – lo incoraggerei a creare una maggiore sinergia col movimento, a lavorare più di squadra, perché il movimento è fondato sulla condivisione e sul rapporto con i territori e certamente, in qualche momento, l’identità del movimento, nel confronto con la Lega, si è perduto. Sarà il caso di ritrovare le modalità per mantenere gli impegni di servizio”.

Quanto ad eventuali dimissioni da parte del vicepremier, il sacerdote rileva: “Questo è un discorso interno al movimento. A lui come amico vorrei dire di non abbattersi, di mettere nel conto che la revisione potrà fargli del male ma la politica è un servizio, non è un affare privato e personale e lui deve continuare nella strada di servizio per il Paese. I compiti si portano avanti, se Luigi ci crede deve andare avanti a condizione di tornare al lavoro di squadra”.

Di Maio, sentire la voce dei cittadini

E invece Luigi Di Maio ha intenzione di affidarsi al voto su Rousseau, la piattaforma dei Cinque Stelle: “Non sono mai scappato dai miei doveri- scrive in un post sul blog – e  se c’è qualcosa da cambiare nel Movimento lo faremo. Se ci sono strutture o luoghi decisionali da creare: lo faremo. Prima di ogni altra decisione, oggi però ho anche io il diritto di sapere cosa ne pensate voi del mio operato. Voglio sentire la voce dei cittadini che mi hanno eletto capo politico qualche anno fa. Quindi a voi la parola. Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico, perché è giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato”.

La domanda a cui rispondere è: confermi Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle? Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 20 di domani 30 maggio.

A.B.