Anche se in Campidoglio l’aria di smobilitazione si fa sempre più pesante e il sindaco dimissionario è sempre più solo, Ignazio Marino continua a garantire la sua presenza quotidiana a Palazzo Senatorio, con qualche rara escursione sul territorio per inaugurazioni di lavori progettati ed iniziati dai suoi predecessori. Le sue giornate lavorative si sono comunque accorciate: arriva intorno alle 10, schiva con garbo le domande dei giornalisti, bramosi di sapere quali sono le sue ultime decisioni, poi, anche se annuncia trionfante che la giornata è molto importante – “oggi abbiamo una giunta molto molto importante densa di decisioni che appena sarà finita comunicheremo” – in realtà se ne va alla chetichella, dall’ingresso secondario, intorno all’ora di pranzo.
In giunta, dove l’unico assente è stato l’assessore alla mobilità Stefano Esposito, è stata discussa la pedonalizzazione totale dei Fori Imperiali senza però arrivare a una soluzione definitiva (domani si terrà una nuova riunione). Sono state anche approfondite questioni riguardanti Agenzia della mobilità ed Atac, l’azienda per il trasporto pubblico capitolina e dato il via libera ad una ventina di atti, tra delibere e memorie. Nessuna comunicazione invece circa l’eventualità che Marino possa ritirare le dimissioni.
“Marino è tentato di ritirare le dimissioni, non perché pensa di risolvere così una crisi politica, ma perché vuole parlarne in Consiglio comunale”, ha detto l’assessore al Patrimonio di Roma, Alessandra Cattoi, a 24Mattino su Radio 24. “Da alcuni giorni è stato tentato un dialogo, che è stato molto complicato, con i vertici del Pd ma non essendoci altre vie di confronto aperte, l’unica che rimane è quella istituzionale di ritirare le dimissioni. In questo momento è un atto dovuto ed è l’unica strada per aver un confronto e spingersi a parlarsi. Il sindaco si è presentato dimissionario perché sembrava fosse colpito da un’ enorme vicenda giudiziaria legata alle spese di rappresentanza che poi ha chiarito. Dopodiché io non nutro speranze che si possa andare avanti in questo clima di grande sfiducia. I consiglieri comunali possono sfiduciare il sindaco, ma lo devono dire e spiegare al sindaco e ai cittadini”.
“Non mi pare che allo stato attuale ci siano avvisaglie o preannunci rispetto all’ipotesi di ritiro delle dimissioni del sindaco. Ignazio Marino prenderà le decisioni che riterrà più opportune, e in base a queste ciascuno trarrà le proprie conseguenze”, osserva invece l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci. “Cosa farò se si dovesse dimettere? Con i se e con i ma non si fa la storia. Per ora le dimissioni ci sono, sono in corso e vedremo nelle prossime ore”.
“Con il governo stiamo già lavorando al dopo-Marino”, ha dichiarato il deputato del Pd, Andrea Romano, ospite di Agorà su Rai 3. “Le dimissioni – ha aggiunto Romano – non si annunciano ma si danno e Marino ha già firmato le proprie dimissioni. Se Marino ci ripensasse farebbe una figura non nobilissima con un balletto incomprensibile”. “Ritirare le dimissioni avrebbe il solo effetto di ritardare i tempi di soluzione delle molte urgenze di Roma alla vigilia del giubileo. Mi auguro dunque che non ci ripensi”, ha concluso Romano.
In serata Ignazio Marino ha partecipato al vertice che si e’ tenuto in casa del vicesindaco Marco Causi, presente il commissario Pd romano Matteo Orfini. “La riunione e’ andata benissimo – ha commentato il sindaco dimissionario lasciando l’abitazione di Causi – e come ho detto nei giorni scorsi sto riflettendo”. All’incontro erano presenti tra gli altri gli assessori ai Trasporti Stefano Esposito, alla Legalità Alfonso Sabella e al Patrimonio Alessandra Cattoi. “Abbiamo avuto una discussione molto cordiale. La notizia e’ che ci si parla ma la soluzione ancora non c’e’ e le varie parti restano delle loro posizioni pero’ si e’ fatto un primo passo perché almeno si e’ aperta una discussione cordiale”, ha commentato Causi, al termine del vertice. Per Esposito “non e’ cambiato nulla. Ci siamo parlati cordialmente e serenamente, si e’ riaperto un canale”, mentre secondo Sabella “è stato un incontro franco e cordiale”. Il ritiro delle dimissioni entro il primo novembre da parte di Ignazio Marino è ancora sul piatto. Secondo quanto si apprende, infatti, il vertice a casa del vicesindaco Marco Causi è servito a riaprire un confronto faccia a faccia tra il primo cittadino e il suo partito ma, mantenuti i toni cordiali, le posizioni restano distanti e il sindaco dimissionario continua a riflettere. Il ritiro delle dimissioni entro il primo novembre da parte di Ignazio Marino è ancora sul piatto. Si fa sempre piu’ probabile che la sua uscita dal Campidoglio sia vincolata ad una contropartita.
A.B.
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