Dopo la strage di Orlando di appena due giorni fa, un altro massacro, questa volta in Francia. L’attacco, al contrario di quanto avvenuto al ‘Pulse’ in Florida, sembra essere di sicura matrice jihadista ed è stato perpetrato ieri sera. Larossi Abballa, già condannato nel 2013 a tre anni per legami con il terrorismo islamico, ha accoltellato nella loro abitazione di Magnanville, sobborgo di Parigi, Jean-Baptiste Salvint, vice comandante della polizia giudiziaria a Les Mureaux e la sua compagna, Jessica, 36 anni. In casa anche il figlio della coppia, tre anni, uscito miracolosamente illeso dalla tragedia.
“E’ stato uno spaventoso atto di terrorismo” ha dichiarato il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, che ora dovrà avviare un’indagine che spieghi come è potuto accadere che un uomo con precedenti per terrorismo (condannato a tre anni per legami con un rete di reclutatori jihadisti tra Francia e Pakistan) sia riuscito ad andare in giro con un’arma per le strade di Parigi senza essere fermato, nonostante la massima allerta dei servizi di sicurezza francesi dopo gli attentati del 13 novembre scorso e durante i campionati europei di calcio.
Il video della strage: “Del bambino non so che fare”. Abballa, 25 anni, recentemente implicato anche con un’altra filiera jihadista, questa volta di matrice siriana, ha rivendicato immediatamente la sua appartentenza all’esercito dell’Isis, dichiarandosi cittadino dello Stato islamico. Lo ha fatto in un video girato direttamente dalla casa della coppia assassinata, dove si era asserragliato dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno immediatamente evacuato la zona. Il video, di ben 13 minuti, pubblicato attraverso Facebook Live, è ora in mano della scientifica ma il giornalista David Thomson che è riuscito a visionarlo, ha descritto con orrore l’attimo in cui il terrorista si inquadra sul divano avendo alle spalle il bambino ancora vivo: “Non so ancora cosa fare di lui” ha detto Abballa, che nel filmato dichiara di aver “risposto allo sceicco Adnani”, esortando ad uccidere “uccidere poliziotti, guardie carcerarie, giornalisti e rapper”. “Euro2016 diventerà un cimitero”, la pericolosa minaccia dell’assassino.
Dopo ore di negoziati inconcludenti “si è deciso di passare all’azione”, ha spiegato il portavoce del ministero dell’Interno, Pierre-Henry Brandet, durante la quale Abballa ha perso la vita così come era avvenuto per l’attentatore di Orlando,
“Sarà fatta piena luce sulla natura di questo dramma abominevole” assicura il presidente Hollande, che però avverte che la minaccia del terrorismo non riguarda solo la Francia: “il livello di minaccia è alto. Vale per tutti. La lotta al terrorismo richiede un’azione internazionale determinata e risoluta e lo scambio di informazioni”.
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