Quanto bisogna dormire per stare bene? Esiste una tabella, elaborata da studiosi della National Sleep Foundation, ente di ricerca statunitense, consultabile per capire quante ore di sonno sono necessarie a seconda si appartenga a questa o a quella fascia d’età. Esiste infatti un orario consigliato, che indica quanto occorre dormire giornalmente per ottenere la giusta dose di riposo.
Dormire le proverbiali 7 ore non sarebbe in realtà consigliato per tutti quanti, ma va sicuramente bene alle persone dai 65 anni in su per mantenere giovane il cervello, proteggerlo da invecchiamento e atrofia.
Lo suggerisce una ricerca pubblicata sulla rivista Sleep e condotto tra la John Hopkins University di Baltimora e il National Institute on Aging (Nia). Lo studio è stato diretto da Adam Spira; tra gli autori il gerontologo italiano Luigi Ferrucci del Nia.
Gli esperti hanno coinvolto 122 individui di 66 anni come età media all’inizio dello studio. I ricercatori hanno raccolto informazioni sul numero di ore per notte mediamente trascorse nel sonno dai partecipanti e poi hanno sottoposto ciascuno a risonanza magnetica ripetuta periodicamente nell’arco di circa otto anni. Ebbene, è emerso un legame tra durata del sonno riportata dai partecipanti e livello di atrofia della materia grigia riscontrato dalla risonanza. L’atrofia – che è un chiaro segnale dell’invecchiamento del cervello – si rileva nella corteccia fronto-temporale, sede di importanti funzioni cognitive. Il tasso di atrofia cerebrale per gli anziani è risultato maggiore se la durata del loro sonno era inferiore o superiore alle sette ore.
Trattandosi di uno studio osservazionale, spiega Spira “non siamo in grado di stabilire se vi sia un rapporto di causa-effetto tra ore di sonno e atrofia cerebrale; potrebbe esserci un terzo fattore in gioco che causi contemporaneamente sia la durata del sonno sia l’invecchiamento cerebrale. Ciò nonostante – conclude – una possibilità è proprio che la durata del sonno influenzi la velocità di invecchiamento del cervello”.
Per capire se e come la durata del sonno possa causare in maniera diretta l’atrofia cerebrale è necessario svolgere ulteriori ricerche su esseri umani e su animali.
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