La ripresa é a rischio: è quanto sostiene il governatore della Bce dopo che la Banca Centrale Europea ha deciso, per ‘ consenso’, di lasciare fermo allo 0,75% il tasso d’ interesse di riferimento. Il Presidente Draghi ha spiegato che “L’inflazione è scesa ancora” e la previsione di ripresa nel secondo semestre “è ancora soggetta a rischi”. Per questo il costo del denaro è rimasto invariato allo 0,75%. Inoltre, la Bce terrà sotto stretta osservazione lo sviluppo dell’economia nell’Eurozona e la sua politica monetaria “resterà accomodante finché sarà necessario. L’indebolimento dell’economia si è esteso alla prima parte dell’anno e una graduale ripresa è prevista nella seconda parte del 2013, ma i rischi sono ancora alti. Nelle prossime settimane monitoreremo molto da vicino le informazioni economiche e gli sviluppo monetari, per valutare gli impatti sull’inflazione”. “I rischi al ribasso – aggiunge Draghi – includono la possibilità di una domanda interna più debole del previsto e di una lenta o insufficiente implementazione delle riforme strutturali nell’area euro. Questi fattori hanno la potenzialità di danneggiare il miglioramento della fiducia e quindi rinviare la ripresa”. Inoltre Draghi sottolinea che “questo indebolimento economico si sta espandendo ai paesi che non avevano conosciuto la frammentazione”. È dunque “essenziale che i governi dell’Eurozona intensifichino le riforme strutturali” e “proseguano con il consolidamento fiscale e la ristrutturazione del sistema finanziario. La Bce non può compensare la mancanza d’azione dei governi”. Draghi ha pure ribadito l’importanza di rafforzare le istituzioni comunitarie “anche tramite l’unione bancaria”.
Poi, per la prima volta dallo scoppio della crisi, il presidente della Bce ha anche parlato di Cipro spiegando come sia “cruciale” per l’Europa attuare “velocemente” il meccanismo comune di sorveglianza sulle banche come quello che prevede la possibilità di ristrutturarle e gestire i fallimenti a livello comune. Ei aggiunge: ”Gli eventi di Cipro rinforzano la nostra determinazione a sostenere l’euro” e ” sono assolutamente certo che quello di Cipro non sia uno schema” da applicare ai salvataggi dell’Eurozona.
C.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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