Da sinistra le foto segnaletiche di Pietro Esposito e Bartolomeo Gagliano (ph. Ansa/Silvi)
Gagliano era scappato dal carcere di Genova, Esposito da quello di Pescara. Euforico il ministro Cancellieri.
Bartolomeo Gagliano, il serial killer evaso mercoledì dal carcere di Genova, è stato catturato questa mattina a Mentone, in Francia. A sua volta, il pentito di camorra Pietro Esposito, scappato dal carcere di Pescara, è stato preso a Forlì. Entrambi sono scappati durante un permesso premio. Per questo il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, che era in Senato quando ha appreso la notizia, ha esultato per la fine delle due evasioni, che hanno scatenato non poche polemiche negli ultimi giorni.
È un regalo di Natale – ha detto il ministro – Ci tenevo un bel po’. La cattura dei due detenuti è una bella soddisfazione, le forze dell’ordine sono state brave, questo vuol dire che il sistema Paese funziona.
Anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha comunicato il suo entusiasmo, soprattutto a proposito della cattura di Gagliano grazie alla cooperazione delle varie forze dell’Ordine.
Bartolomeo Gagliano, residente a Savona ma originario della Sicilia, aveva una lunga storia giudiziaria. Nel 1981 ha ucciso la sua amante, una prostituta, che minacciava di rivelare la relazione alla fidanzata dell’uomo. Condannato all’ospedale psichiatrico, evade una prima volta, viene catturato e nuovamente ricoverato e fugge ancora nel 1989. In quell’occasione commette altri due omicidi: quello di una transessuale e di un travestito, oltre al ferimento di una prostituta con un colpo di pistola al volto. Nuova cattura, nuova evasione e nuovo ferimento di una fidanzata, sempre con uno sparo alla bocca. Ricoverato nuovamente, tra il 1990 e il 1994 evade altre tre volte. Nel 2002 è considerato guarito, in seguito viene arrestato più volte per delitti minori.
Mercoledì non è rientrato al carcare di Genova dopo un permesso premio ottenuto per visitare la madre. La sua fuga rocambolesca ha messo in allarme le forze dell’ordine che lo hanno braccato con uomini, elicotteri e tutti gli strumenti elettronici. L’allarme è stato diramato a 186 paesi.
Intanto l’avvocato che lo segue, Mario Iavicoli, aveva spiegato in una intervista che il suo assistito
mi ha detto oggi a mezzogiorno che si voleva costituire. Che era stato solo un colpo di testa, di cui era pentito e dispiaciuto. E invece l’hanno catturato prima. Avevamo appuntamento, in serata, nel ponente ligure. Eravamo d’accordo che subito dopo lo avrei accompagnato dai carabinieri”.
Nel frattempo, il direttore del carcere di Genova Marassi Salvatore Mazzeo, che aveva dato parere favorevole al permesso premio, e che dopo l’evasione ha dichiarato che agli atti risultava un rapinatore e non un serial killer, sarà trasferito a breve al Provveditorato regionale per la Liguria dell’Amministrazione penitenziaria.
A sua volta, Pietro Esposito, il pentito di camorra evaso dal carcere San Donato di Pescara, è stato riconosciuto e riacciuffato dagli agenti della Squadra mobile di Forlì e dai colleghi di Pescara a Forlì, dove passeggiava in pieno centro. L’uomo non ha fatto rientro dopo un permesso di otto ore e sembra si sia recato subito dalla sorella. Gli agenti lo hanno notato mentre si aggirava nei pressi di un bed and breakfast, ed hanno disposto appostamenti, pensando fosse quello il suo rifugio. Ma dopo la cattura – durante la quale Esposito non ha opposto resistenza – è emerso che l’uomo era ospite della sorella. Ora è stato portato nella casa circondariale di Forlì.
Dopo la sua evasione, è stata disposta una indagine di prassi negli uffici del carcere di Pescara, per accertare se vi siano state condotte o fattispecie di reato. A valutare agevolazioni come i permessi per i detenuti è un’equipe di osservazione interna al carcere, composta da educatori, assistenti sociali e medici. La valutazione viene poi rimessa al magistrato di sorveglianza, cui spetta l’ultima parola sull’ eventuale permesso.
Il camorrista fuggito è il pentito che con le sue rivelazioni aveva portato all’ordinanza di custodia nei confronti del boss Paolo Di Lauro e a individuare anche i responsabili dell’omicidio di Gelsomina Verde, in cui era coinvolto e per il quale fu condannato. La 22enne è stata uccisa nel 2004 durante la faida di Scampia perché fidanzata di un esponente degli Scissionisti. Sarebbe dovuto uscire nel giugno 2014, secondo quanto dichiarato in mattinata dal ministro della Giustizia Anna Maria Cancelleri.
Esposito non era più nel programma di protezione per collaboratori di giustizia, dopo essere stato arrestato, a settembre del 2011, per una rapina in un’abitazione di Spoltore. Era in carcere dall’aprile del 2012, dopo essere evaso dai domiciliari che gli erano stati concessi pochi giorni prima, in seguito alla rapina. Intanto si è appreso che sabato scorso, ad attendere il pentito fuori dal carcere di Pescara c’era la compagna. Il detenuto, in base all’ordinanza per il permesso, era affidato proprio alla donna, anche lei ricercata in tutta Italia negli ultimi giorni.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy