Il sogno di Amazon e degli altri big del commercio mondiale, che studiano da anni la possibilità di utilizzare i droni per consegnare a domicilio le merci, potrebbe diventare realtà già entro il 2019. Il Dipartimento dei Trasporti americano con una accelerazione senza precedenti ha detto si alle concessioni di autorizzazioni e licenze per gli operatori.
Il dipartimento dei Trasporti è infatti pronto a dare il via libera ai droni “cargo”. Un sogno che Amazon, ma anche Google e altri big del commercio e del trasporto merci e beni, sono pronti a sfruttare grazie alle autorizzazioni e alle licenze messe a punto dall’Authority americana in queste ultime settimane. Dunque i colossi dell’e-commerce si preparano ad grande salto che potrebbe avere rispercussioni incredibili sulle abitudini dei consumatori ma anche e soprattutto sull’intero sistema di commercializzazione presente oggi sulla terra. L’utilizzo dei droni, inutile nasconderlo, cambiera il modo di vivere della gente. Oggi andare ai grandi centri commerciali è diventata una scelta che un domani non lontano, con la distribuzione porta a porta dei prodotti attraverso i droni, potrebbe avere contraccolpi notevoli. Trovarsi tutto di tutto e di più davanti alla porta di casa nel giro i poche ore o addirittura di pochi minuti da quando si fa partire l’ordine è una prospettiva troppo allettante e non solo per i consumatori “pigri”.
Con l’utilizzo dei droni il commercio mondiale rischia una scelta epocale con trasferimento di risorse immense dalle reti tradizionali, piccole grandi e grandissime, alle multinazionali come Amazon che già vanta utili esponenziali nel proprio core business. Ma veniamo alle scelte del governo americano.
In teoria, secondo quanto comunicato, il “Dot” potrebbe consentire alle aziende e operatori che ne faranno richiesta, la consegna porta a porta di merci previo pagamento del servizio. Ovvero un’apertura alle richieste e agli studi messi a punto da Amazon in Gran Bretagna, ad esempio dove da alcuni mesi vanno avanti le prove di consegna tramite droni. Il passo in avanti definitivo potrebbe arrivare prima dell’estate secondo alcune fonti anche se per vedere in azione questa tipologia di aerei a guida remota occorrerà almeno un anno e quindi nel 2019.
Il settore, in forte espansione, è entrato anche nel mirino dei giganti dell’aerospazio, come Boeing e General Electric, che stanno mettendo a punto dei sistemi di gestione del traffico aereo riservato proprio alla categoria dei droni. Un modo per inserire in sicurezza e controllare gli Uav nei corridoi e nei percorsi utilizzati dagli aerei civili.
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