Mentre alla Camera si tengono le consultazioni sulla legge elettorale (il cosiddetto Germanicum, sul modello misto tedesco), è scontro politico sulle elezioni anticipate. Il capogruppo Pd Ettore Rosato vede Ala-Sc, Fdi, Lega e nel pomeriggio Forza Italia. Matteo Renzi, che questa mattina ha riunito al Nazareno i vertici del partito, vorrebbe andare alle urne già ad ottobre con il nuovo sistema di voto, sostenuto da Forza Italia, M5S e Lega.
Ma non è dello stesso parere Angelino Alfano che sfila Alleanza popolare dalla “coalizione” favorevole alla soglia del 5% (la percentuale di sbarramento prevista dal Germanicum) e che non vede motivi ragionevoli per non seguire il naturale decorso della legislatura, ovvero marzo 2018.
In questo momento così delicato non si vota per la legge elettorale, ma si vota lo scioglimento delle Camere e io non capisco l’impazienza del Pd di portare l’Italia al voto tre o quattro mesi prima in piena legge di Stabilità – ha affermato il leader di Ap – Rivolgo un appello al Pd prima della loro direzione: pensino all’Italia e al danno che questa impazienza di rientrare a Palazzo può fare all’economia.
Per quanto riguarda nello specifico la questione dello sbarramento al 5%, Alfano chiarisce: “Abbiamo posto una questione di principio sulla legge elettorale, perché ci uniremo ad altri e supereremo la soglia del 5%”. E sottolinea che “ci sono tante forze politiche e persone della società civile che ci hanno dato disponibilità ad aggregare una coalizione liberale popolare che supererà la soglia, se sarà quella”.
Non solleva questioni invece il commissario agli affari economici UE Pierre Moscovici che rispondendo a una domanda sulle possibili elezioni anticipate in Italia, ha affermato che “le elezioni non sono mai un problema, è caratteristica della democrazia essere in un ciclo elettorale”. E questo vale anche se dovessero verificarsi in pieno Semestre europeo, ossia il periodo in cui i Paesi dell’Ue coordinano le loro politiche economiche e di bilancio dell’Unione. “Siamo preparati a prendere tutte le decisioni per ogni tipo di situazione” ha sottolineato Moscovici.
Poco prima del suo intervento, si era espresso anche il ministro dell’economia italiano, Pier Carlo Padoan, che aveva invitato il Governo a lavorare a “meccanismi politici che permettono la transizione verso istituzioni più forti, al netto dei cicli elettorali”.
Intanto Paolo Gentiloni ribadisce l’augurio di “un’intesa sulla legge elettorale” ma sottolinea anche di non avere un ruolo da “protagonista” nella questione. “Confermo che il Governo è nella pienezza dei suoi poteri e ha degli impegni che intende mantenere” ha concluso il premier nel corso di un incontro stampa con il primo ministro canadese Justin Trudeau.
P.M.
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