Non appartiene alla specie sviluppatasi in Africa un milione e mezzo di anni fa chiamata homo erectus perché l’ominide aveva finalmente assunto la posizione diversa da quella del suo antenato quadrupede.
Quello raffigurato nel manifesto esposto per qualche giorno all’esterno del museo comunale romano Macro di via Nizza, a Roma, rimosso solo dopo che è montata una sacrosanta indignazione da parte di alcuni politici dell’area di centrodestra, è invece tutt’altra cosa.
L’ECCO HOMO del poster dove in piccolo di legge anche la parola ‘erectus’, è un Rocco Siffredi con il volto di Gesù. Perché il riferimento al porno-attore italiano più famoso tra gli estimatori del filone ‘hard’, ha una caratteristica fisica molto evidente quando è impegnato in una delle sue numerose performance a luci rosse. La stessa descritta con un eloquente tratto di matita sul manifesto in questione. Il fatto grave è che ad eccitare Gesù è un bambino inginocchiato davanti a lui in preghiera sul capo del quale il Messia pone paternalmente la mano.
Il significato di tale ‘opera d’arte’? Bisognerebbe chiederlo a Hogre, lo street artist romano noto per i suoi interventi di ‘subvertising’ (che tradotto vuol dire sovvertire la pubblicità o vandalizzazione creativa) sui manifesti pubblicitari. Una volta alla domanda su quale fosse il suo messaggio, cosa volesse far arrivare alle persdone, Hogre rispose “Mi piace interrompere il chiacchiericcio del commerciale e dirottarlo verso qualcos’altro per un piacere tutto personale. Non voglio fare alcun proselito. Un piacere” tutto personale” che diventa blasfemia per la religione cattolica e i suoi seguaci, e cattivo gusto anche per chi guarda con distacco. Pare che l’artista che non vuole proseliti ma farsi tanti pubblicità, ci sia già riuscito con lo stesso manifesto nel 2017, quando rischiò l’arresto e la condanna a due anni perché secondo la legge italiana esiste il reato di “offesa alla religione dello Stato mediante vilipendio di cose”.
Su Cristo e la Maddalena è stato detto e fantasticato che fossero sposi, anche se i vangeli canonici non fanno alcuna menzione. Sull’argomento sono stati scritti fior fiore di libri. Uno in particolare “The Lost Gospel” sostiene di aver portato alla luce un documento inedito, scritto in siriaco con delle parti in aramaico, che risale al 570 d.C., secondo cui Gesù Cristo avrebbe sposato e avuto due figli da Maria Maddalena.
Sui bambini, invece, si ha la certezza di quanto scrivono gli evangelisti Marco, Matteo e Luca, che parlano di un Gesù che li amava, li radunava intorno a sé e insegnava loro. Il contrario di ciò che avveniva in quel tempo, dove nel mondo greco-romano i fanciulli non godevano di grande considerazione in quanto visti come “materiale grezzo da formare”, da educare. Anche tra il popolo d’Israele i piccoli hanno poca importanza: occuparsi di loro è considerata una perdita di tempo. “Lasciate che i piccoli vengano a me..” e “chi accoglie uno di questi bambini accoglie me”. (Mc 9,33-37, Mt 18,1-5, Lc 9,46-49).
In giornata. dopo il durissimo intervento della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Il sindaco Raggi rimuova IMMEDIATAMENTE questo schifo esposto al Museo di arte contemporanea di Roma. Non riesco a capacitarmi di come qualcuno abbia potuto autorizzare uno scempio di questa gravità all’interno di un museo comunale della Città Eterna. Questa vergogna deve sparire subito e i responsabili siano sanzionati”, supportata da Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, che ha già denunciato la riapparizione di tale manifesto e per di più in uno spazio espositivo facente parte del circuito Musei in Comune del comune di Roma, il manifesto blasfemo è scomparso.
A poche ore dall’esplosione delle polemiche sul web, l’ufficio stampa dell’Azienda Speciale Palaexpo ha diramato un comunicato con il quale definisce il manifesto «con un messaggio inequivocabilmente blasfemo». «L’Azienda Speciale Palaexpo, azienda che per sua missione promuove ogni giorno la cultura e il rispetto critico della libertà artistica e di espressione – si legge nella nota – si dissocia dal messaggio del manifesto e comunica che lo stesso è stato rimosso».
A.B.
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