Le colonne sonore di Ennio Morricone le conosciamo bene, ma dopo l’Oscar tanto atteso ci emozionano in modo particolare e la voce soave e melodiosa che le accompagna risuona facilmente nella nostra testa. Quella voce è di Edda Dell’Orso. Di lei nel 1982 il Maestro ha detto: “Un artista eccezionale, di quelli rari, ha sempre commosso me e l’orchestra che l’ascoltava”.
Edda è una donna semplice ma straordinaria. Nell’incontrarla al fianco del marito, Giacomo Dell’Orso, anche lui noto compositore e pianista, stupisce l’estrema essenzialità con cui parla della propria carriera, come se si trattasse di cosa da nulla. In realtà ciò che le fa davvero brillare lo sguardo è il pensiero della famiglia che ha creato con il suo compagno di vita da quasi 58 anni: due figli, cinque nipoti e due bisnipoti.
Eppure, dal ’64 ad oggi, nella sua carriera la cantante ha accompagnato le colonne sonore di Ennio Morricone in più di 50 film, da Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone al più recente La migliore offerta di Giuseppe Tornatore. Il suono della sua voce nei brani di C’era una volta il west resterà sempre inconfondibile, così come i suoi vocalizzi in Sean Sean per Giù la testa di Sergio Leone sono entrati nella storia della musica da film.
Oltre Morricone l’hanno voluta per le loro colonne sonore anche maestri come Piovani, Alessandroni (famoso per il suo “fischio d’oro”), Piccioni, Bacalov e molti altri. Ma lei semplicemente commenta: “All’epoca andava di moda accompagnare la musica con il canto e la mia voce andava bene”.
In che modo ha iniziato la sua carriera?
“Io ho sempre cantato in questo modo sin da piccola. Ascoltavo le orchestre alla radio -la televisione non esisteva- e non conoscendo le parole ripetevo il suono degli strumenti con la voce. Era il mio modo di melodiare. Poi, dopo il diploma all’Accademia di Santa Cecilia, ho cominciato a cantare nel coro di Franco Potenza. Una volta, quando eravamo con il coro in Rai, c’era anche Morricone e mi capitò di cantare un valzer: quella è stata la prima volta che ho cantato per lui”. A questo punto Edda si fa un po’ più riservata: “Cantavo quello che c’era da cantare” ci dice, come se avesse pudore nel raccontare che in realtà Morricone notò l’estensione della sua particolarissima voce da soprano e la scelse per affidarle delle parti da solista in alcune delle sue più famose colonne sonore. E’ suo marito a sottolineare con orgoglio: “Sergio Leone aveva chiesto a Morricone una musica particolarmente bella per la scena di C’era una volta il west in cui Claudia Cardinale scende dal treno e vede per la prima volta il west. Morricone compose quella melodia pensando proprio alla voce di Edda e Leone girò la scena solo dopo aver ascoltato la musica composta dal maestro”.
Com’è Morricone sul lavoro?
“Morricone è una persona molto seria, precisa, molto esigente con tutti, ma prima di tutto con se stesso. Lui dirigeva la mia voce come fosse uno degli strumenti dell’orchestra. Quando mi chiamava per collaborare ad un suo lavoro, lui scriveva la partitura per la mia voce e io seguivo le sue indicazioni come gli altri orchestrali. Negli anni è rimasto sempre lo stesso, preciso, modesto e concentrato sulla musica. Non si dà arie e ha mantenuto una grande professionalità”.
Cosa ha provato quando Ennio Morricone ha ricevuto l’Oscar?
“Mi sono molto commossa per l’Oscar, ho pensato che se lo meritava e che sono stata fortunata a cantare con lui. Adesso non canto più e quando penso alla mia esperienza con lui mi sembra come se avessi cantato in un’altra vita”.
La nostra conversazione con i coniugi Dell’Orso si conclude con toni amichevoli. Edda e Giacomo più di tutto parlano volentieri della loro bellissima famiglia; la musica e la loro carriera, per quanto ricca, sembrano solo la cornice di uno splendido quadro fatto di affetti vissuti in semplicità. Edda ricorda: “Ai tempi in cui c’era molto lavoro ci vedevamo molto poco perché non lavoravamo insieme, poi, –aggiunge con un tono più lieto– finito il periodo della moda della voce nelle colonne sonore, ho ripreso con i concerti e il teatro anche insieme a lui”.
La voce di Edda ha segnato un tratto significativo della storia della musica orchestrale, ma per l’artista il fatto più lieto di tutti resta quello riguardante il nipotino della coppia, l’ultimo nato in famiglia, che a soli 18 mesi dimostra di saper ascoltare la musica con lo stesso trasporto e passione dei suoi bisnonni.
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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